(CONFERENZA STAMPA)
Una squadra che si perse “Questo può accadere anche se oggi sembrava una partita dominata prima del gol preso su una rimessa laterale. Potevamo fare gol da un momento all’altro e l’Udinese non aveva mai tirato in porta se non per un colpo di testa nel primo tempo. Si vedeva che la squadra stava facendo la partita che doveva fare ma siamo mancati nell’uno contro uno e in determinate giocate. Menomale che non ci sono più soste, mettiamola così”.
Cosa non ha funzionato oggi? “Anche gli errori individuali. Il calcio è fatto di individui. Ci sono 11 elementi che se si commettono degli errori nella parte alta o bassa della squadra, se prendi gol da un fallo laterale a 40 metri dalla porta vuol dire che ci sono delle disattenzioni da parte dei difensori anche nelle coperture. Anche davanti nell’andare a chiudere determinate giocate. Se abbiamo avuto l’80% del possesso palla significa che puoi creare pericoli. Noi l’abbiamo creati ma la determinazione sotto porta ci è mancata. Faccio sempre gli stessi discorsi. L’Udinese è stata brava nell’interpretare la partita in fase difensiva e basta, perché loro volevano solo difendersi, e alla fine hanno avuto ragione loro nonostante io vedo un calcio differente. Cerco sempre di avere una squadra propositiva e questo non ha pagato”.
Roma poco combattiva “Io non la preparerei cosi ma alla fine ha ragione sempre chi fa risultato. Dico solo che allora ci mettiamo a palleggiare nella nostra metà campo e loro ci aspettano. Sapevo che avrebbero potuto fare questa partita ma fino al gol non mi sembra che l’Udinese abbia creato tanti pericoli. Ha ricreato in contropiede alcune situazioni dove noi abbiamo sbagliato qualche palla di troppo. Se una squadra non ha l’atteggiamento giusto magari non ce l’ha dall’inizio ma noi siamo arrivati ai 20 metri con facilità per tutto il primo tempo. Siamo mancati nell’andare a creare le situazioni reali. Sono cose troppo importanti. Loro erano determinati, hanno avuto un’occasione e ti hanno fatto gol. Al primo tempo però ne potevano prendere 2 e diventava un’altra partita perché loro si dovevano alzare. Il calcio è tutto il contrario di tutto. Bravi loro ma bisogna fare un discorso un po’ razionale perché ci si basa solo sul risultato e non su un insieme di cose. La colpa però è solo nostra. Dobbiamo fare gol perché noi siamo la Roma e dobbiamo essere bravi ad andare a vincere queste partite, anche faticando”.
La lentezza del palleggio “Noi riuscivamo sempre ad uscire velocemente da alcune pressioni che facevano e andare da un’altra parte con i terzini e gli esterni. Il palleggio non può diventare veloce se una squadra ti aspetta. Il palleggio deve diventare veloce quando riesci a creare una situazione di gioco, magari esterna, ed avere una superiorità numerica. Creare i 2 contro 1 o i 3 contro 1 fa la differenza. Il palleggio non potrà mai essere velocissimo quando giochi contro una squadra così. Ogni tanto dobbiamo osare un pochino di più e magari abbiamo fatto troppo poco rispetto a quello che potevamo fare”.
Rigore su Pellegrini? “Non mi interessa, perché mi interessa la prestazione e il fatto che noi siamo mancati in altre cose. Non mi voglio attaccare al rigore, è l’ultimo dei miei pensieri. Non lo so e non lo voglio manco vedere, non mi interessa. Dobbiamo dimostrare sul campo che siamo più forti e se non abbiamo vinto è solo colpa nostra. Il discorso del rigore diventa solo un alibi e non ne voglio proprio parlare”.