L’Ingegnere che progetta e realizza il sogno di un intero popolo: Dino Viola, il più grande presidente della storia della Roma, viene a mancare il 19 gennaio 1991. Sotto la sua gestione, arrivano uno Scudetto atteso 41 anni e quattro Coppe Italia; la quinta la alza al cielo di Marassi, pochi mesi dopo la morte di Dino, sua moglie Flora. Negli undici anni e mezzo in cui Viola è al timone, la Roma conosce finalmente la dimensione che le spetta: il vertice, il cielo, le stelle. La frase che meglio rappresenta lui e la sua presidenza, forse, è: “La Roma non ha mai pianto, e mai piangerà. Perché piange il debole, i forti non piangono mai”.
Porta a Roma Falcao e Cerezo, Voeller e Ancelotti, mentre Agostino e Bruno Conti diventano grandi insieme alla sua Roma; la lascia nelle mani di Giannini e, simbolicamente, di un Totti ancora ragazzino. Ci ha portato dove non eravamo mai stati, ci ha fatto vedere cose che – per citare un film del 1982 – noi umani non avremmo potuto immaginare e proprio per questo, ancora oggi e per sempre, Dino Viola è immortale.
FONTE: Il Romanista – L. Latini