Certi numeri non mentono. Nella Roma che ha improvvisamente perso solidità difensiva – 6 gol incassati in due partite dopo averne presi solo 12 nelle precedenti 19 gare ufficiali con 10 “clean sheet” – continua a esserci un problema emerso lo scorso anno: si segna troppo poco.
Fatta eccezione per il 3-0 al Monza, nelle altre cinque sfide giocate fin qui i giallorossi non sono mai andati oltre un gol realizzato e sono rimasti a secco a Udine. A mancare è sopratutto il contributo degli attaccanti. Con varie spiegazioni possibili: l’intesa ancora da trovare fra Dybala e i nuovi compagni, la forma non eccezionale di Abraham, Pellegrini e Belotti, gli infortuni di Zaniolo ed El Shaarawy e un’organizzazione di gioco che nel complesso non favorisce le trame offensive.
Incide anche non aver ancora calciato un rigore. Sono appena quattro le reti dei giocatori del reparto offensivo, incluso Pellegrini ancora a digiuno come gli infortunati Zaniolo e El Shaarawy e l’ultimo arrivato Belotti. Una doppietta per Dybala, un timbro a testa per Abraham e Shomurodov, il resto della produzione è arrivato dalla difesa (Smalling e Ibañez) e dal centrocampo (Cristante).
La Roma ha potenziale per competere con tutte, a cominciare da domani a Empoli, dove proverà a interrompere la serie negativa. E per l’occasione Mourinho dovrebbe recuperare proprio Abraham, rimasto fuori dalla trasferta in Bulgaria per la contusione alla spalla rimediata a Udine.
FONTE: Il Tempo – A. Austini