Primo punto per battere il Leicester ed arrivare a Tirana: servire palloni decenti a Tammy Abraham. Se alla sua prima stagione da romanista ha segnato così tanto è accaduto perché la squadra ha saputo cercarlo e trovarlo. All’Olimpico nella gara di ritorno contro il Leicester dovrà servire la più efficace versione di Abraham centravanti. In questo senso, l’assenza di Mkhitaryan non è un punto a favore. Toccherà a Pellegrini e Zaniolo inventare il passaggio buono per il bomber.
Occorrono la stessa accortezza e determinazione della scorsa settimana, quando la Roma ha giocato un calcio intelligente, non esplosivo, ma serio, attento e scrupoloso nei dettagli. Non ci sarà bisogno di dominare la scena, sarà però necessario controllarla, senza cedimenti e senza sbandate.
La spinta di uno stadio in amore come l’Olimpico potrebbe indurre i giocatori di forza e carattere come Cristante, Pellegrini e il giovane Zalewski a esagerare. Non ce ne sarà bisogno, dovrà essere chiaro l’obiettivo e andrà raggiunto con estrema freddezza, se serve anche cinismo.
Attenzione alla velocità degli esterni del Leicester. Potrebbe non bastare Smalling, perché Barnes, Iheanacho e Lookman sono tecnici, rapidi e sanno muoversi in spazi brevi. Bisogna attaccare il Leicester sugli esterni, all’andata è stato il calcio sfacciato di Zalewski a mandare sottosopra l’assetto difensivo del Leicester. Il ragazzino dovrà ripetersi a quei livelli per agevolare l’attacco della Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – A. Polverosi
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