La buona notizia è che Lorenzo Pellegrini si è allenato regolarmente con il gruppo e quindi l’infortunio muscolare è completamente smaltito. L’ottima notizia è che il capitano della Roma si è riuscito a riposare per dieci giorni di fila, cosa che non gli succedeva da tempo.
Pellegrini, prima della sosta, ha giocato 18 partite con 4 gol e 7 assist: un rendimento non eccezionale come un anno fa, ma comunque buono, che ha fatto e fa di lui il leader in campo della Roma. Oltre la fascia al braccio, basti pensare che, nelle scorse settimane, ha provato a capire se la situazione di Karsdorp fosse ricucibile o meno.
Il rapporto con Mourinho è ottimo, quello con l’olandese anche e Pellegrini, da capitano, avrebbe fatto volentieri da mediatore. Ma alla fine sono questioni che passano sopra la sua testa.
Pellegrini è il primo romanista per passaggi chiave (27) e il settimo assoluto in Serie A, è il secondo per km percorsi (11.025 a partita) dopo Cristante ed è nono nella classifica assoluta del campionato.
Infine, dopo Abraham e Dybala, due attaccanti, è il giocatore che tira più in porta: tutti segnali che raccontano come Pellegrini sia, e anche tanto, centrale nella produzione offensiva della Roma. Non è un caso che l’allenatore, quando fa riferimento a quei calciatori in grado di illuminare la partita e il gioco, faccia riferimento sempre a lui e a Dybala. Il 2023, poi, sarà un anno speciale per lui, visto che ricorreranno i 10 anni nel calcio dei grandi.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi