Roma-Bologna ha sempre (ri)cominciato qualcosa. Il ricordo mainstream è il campionato del 2001 col gol di Totti a spezzare persino i fischi, ma c’è un Roma-Bologna piccolo piccolo giocato più o meno di questi tempi, l’1 novembre 2009, con la Roma tre punti sopra la serie B, e lo stadio che fischia il 2-1 della vittoria. Forse non lo sapete ma pure quello è amore. Da quel momento la Roma rimonterà 14 punti all’Inter senza vincere lo Scudetto perché solo il cielo o il caso o quello che volete voi – ma qualcosa di infame – ci ha negato un risarcimento che un romanista aspetta da una vita. (…)
Guardi il calendario e la situazione sembra simile. Guardi la storia e vedi una fila di Giovanni Battista coi numeretti per questo Roma-Bologna di battesimi. E neanche si rischia di essere blasfemi se pensi che il 7 ottobre 1973 contro il Bologna Agostino Di Bartolomei ha segnato il suo primo gol con la Roma; o se pensi che il 22 febbraio 1981 contro il Bologna Paulo Roberto Falcao ha segnato il suo primo gol in campionato con la Roma. Pure De Rossi contro il Bologna, segnò il primo gol della prima Roma di Montella di una partita ripresa dopo la neve, nel giorno in cui raggiungeva in qualche classifica Ago (…).
C’è sempre questo come tappeto della Roma, ci sarà sempre poesia, amore, accompagnamento della gente, date, ricordi, ricorrenze, è quello che abbiamo dentro e che non dimenticheremo un attimo, ma quello che sconcerta è che questo Roma-Bologna è un deserto. La Roma è sola, abbandonata da chi per ruolo, obbligo, dovrebbe custodirla (forse basta per sempre ‘co sta storia dei custodi).
Qui si parla di tutto, arrivi, partenze, allenatori, dirigenti, qui parlano in troppi e tacciono quelli che dovrebbero parlare, si fa di Juric un pungiball quando è già da tempo fuori dal ring, così se ne approfittano i mediocri, banchettano i proci a Itaca, ricalibrano ragioni secondo i propri tornaconti e celebrano le proprie convinzioni, si aspettano gli aerei più che fra New York e Mosca, fra la Tanzania e le Maldive mentre la Roma è abbandonata. La Roma oggi si gioca da sola una partita per non sprofondare.
Se Roma-Bologna deve iniziare o finire qualcosa fatelo, ma non timbrate il cartellino, non mettete un aggiornamento di stato a suggerire chissà cosa per poi sbagliare pure la foto profilo (per favore): metteteci la faccia. Rilanciate o andatevene. Cambiate tecnico, società, mondo. Aggiornate lo stato delle cose perché, pensa, se fino adesso c’avete capito poco o niente, se guardaste veramente il nostro di stato ci trovereste tipo sta cosa qua. «Ama la Roma fallo follemente, la mia fede è vera, non si piega a niente». Soprattutto adesso, da soli, in difficoltà, senza messaggi da mandare. Senza manco whatsapp. (…)
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci