Fa uno strano effetto notare che l’Udinese abbia segnato due gol in più della Roma e il Monza solo tre in meno. Le capacità di gente come Beto, Deulofeu, Pereyra, o di Caprari e Petagna, Ciurria sono certamente riconoscibili, ma se li paragoniamo a Dybala, Abraham, Pellegrini, tanto per fare qualche esempio, ci accorgiamo che qualcosa non quadra. Se la difesa della Roma è perfettamente all’altezza, l’attacco si fa attendere: solo 35 gol. Solo Dybala è più o meno nella media.
Per il resto, la Roma là davanti è mancante e per andare in Champions, da qui alla fine della stagione, serve una sterzata netta. Nemmeno Zaniolo era riuscito a dare una mano a Mourinho: Nicolò è andato al Galatasaray lo scorso gennaio lasciando in dote appena una rete, segnata il 31 di ottobre a Verona. Il nulla, come Volpato, che però gioca quasi mai, solo due volte titolare su sei presenze.
La scorsa estate, a mercato chiuso, erano ben altre le aspettative. Nessuno poteva immaginare, nonostante le difficoltà previste, che uno come Belotti si trovasse dopo ventisette giornate di campionato con la casella delle reti a zero. Nessuno si aspettava che Abraham nelle stesse partite disputate in A, avrebbe festeggiato solo sei volte: cinque nel girone di andata (Juve, Empoli, Sassuolo, Milan e Spezia) e una sola in quello di ritorno (Empoli).
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni