Lunedì 26 aprile, anticipando di qualche giorno il viaggio in Inghilterra, Dan e Ryan Friedkin, insieme al CEO Fienga, si sono fermati a Londra per affari. Dopo aver fatto sondare il terreno a Pinto, il 23 aprile, il presidente ha voluto incontrare Josè Mourinho. Il summit ha messo le basi per il nuovo sogno che la Roma ha saputo prima generare e poi costruire grazie ad una accelerazione progressiva e complessa. Ieri è stata la giornata dei comunicati: in mattinata quello dell’addio di Fonseca e nel pomeriggio la bomba dell’ingaggio di Mourinho.
Il triennale fatto firmare allo Special One attiva anche gli sgravi fiscali del Decreto Crescita e così, anche se lo stipendio non è stato comunicato, si ipotizza che arrivi a 7 milioni più bonus. I Friedkin sono stati chiari: a Mourinho non sarà costruito in “instant team” in grado di vincere subito, ma un gruppo che nel tempo dovrebbe scalare le gerarchie del calcio italiano. L’impatto con la piazza è stato devastante tanto che anche la Raggi l’ha accolto con un tweet.
I tifosi della Roma hanno odiato sportivamente Mourinho nel passato così come ora sono pronti ad amarlo. Anche il tecnico ha grande entusiasmo che si sposa perfettamente con quello presidenziale. Il portoghese porterà il preparatore Carlos Lalin e il match analyst Giovanni Cerra, romano e romanista. Attenzione che i romanisti possono anche proseguire visto che Mourinho piace farsi affiancare da qualche che conosca l’ambinete e così si fa il nome di Samuel, anche se c’è chi sogna il ritorno di Totti o De Rossi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini