No Dybala, no party. Dopo un primo tempo di sprechi sottoporta, contro i finlandesi in dieci dal 14’, alla Joya sono bastati 80 secondi della ripresa e un solo tocco fatato con il sinistro per sbloccare la partita. Una specie di re Mida: ogni pallone che tocca, diventa oro. Roma giallorossa è già ai suoi piedi.
La classe c’è sempre stata, ma adesso c’è anche una condizione fisica molto buona e una gran voglia di leadership dentro una squadra piena di buoni giocatori ma a cui mancava un campione di questa qualità. La disastrata situazione alla Juventus, che lo ha scaricato con modi rudi non credendo più in lui, rende ancor più clamoroso lo sbarco di Dybala sul pianeta Roma.
L’Hjk Helsinki vale quello che vale, ma nel primo tempo la Roma non era riuscita a sbloccare il risultato anche giocando per oltre mezzora in 11 contro 10. Uno sciagurato retropassaggio di Lingman al 14’ è costato il rosso (dopo Var) al centrale difensivo Tenho, costretto a stendere Belotti che stava andando da solo verso la porta. Mou è passato dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 ma prima Pellegrini e poi Zaniolo hanno sprecato due assist di Belotti, per una sera nei panni del rifinitore.
L’ingresso di Dybala nel secondo tempo ha acceso immediatamente la luce: una palla toccata e la Roma era già 1-O. Da lì è stata solo discesa, con un doppio assist di Zaniolo per i gol di Pellegrini e di Belotti, al suo primo centro in maglia giallorossa.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri