Tra smentite ufficiali e ufficiose, ecco che la vicenda legata a Nicolò Zaniolo s’ingrossa giorno dopo giorno. E nessuno sembra voler far nulla di tangibile per avvicinare le parti e ridurre l’attuale distanza che li separa: il rinnovo con la Roma appare lontano, il futuro un rebus di difficile risoluzione.
“Mai dire mai” è la regola non scritta del calciomercato, ma la vicenda sembra finita su un binario morto, che rischia di non portare a nessuna fumata bianca. La Roma è stata chiara fin da subito, fissando il prezzo e fornendo delle precise coordinate ai possibili acquirenti: il prezzo lo facciamo noi, se portate quanto chiediamo, il giocatore parte. Dal canto suo, il ragazzo non ha mai smesso di guardarsi intorno, ascoltando l’offerta della Juventus e poi strizzando l’occhiolino al Milan (l’estero può attendere).
E le ultime dichiarazioni, rilasciate dal numero 22 giallorosso a Sport Week, hanno svelato il suo desiderio: “L’interesse delle grandi squadre mi fa piacere. Voglio dimostrare che sia giusto essere accostato a questi top club“. Nell’estate in cui a Roma è arrivato un trofeo internazionale grazie al lavoro di José Mourinho, l’allusione al fatto che i giallorossi non lo siano non è stata vissuta bene in società, tantomeno dai tifosi, che per la prima volta sui social network si sono sfogati, inviando un messaggio chiarissimo al giocatore: “Se consideri la Roma una tappa di passaggio, quella è la porta”.
Cosa fare allora? Attendere un’offerta superiore ai 60 milioni di euro (che difficilmente arriverà) per poi sedersi a trattare un complicato rinnovo a settembre, con il rischio di vivere una stagione intera da “separati in casa“, oppure abbassare le pretese, massimizzando i termini di vendita, e reinvestire il ricavato su un giocatore funzionale alle esigenze dello Special One, come Gonçalo Guedes?
Questo è il dilemma che sta prendendo forma dalle parti di Trigoria in questi giorni. Ma il dado pare ormai tratto: non sembra esserci gran voglia di proseguire in questo viaggio insieme, tutti, sotto traccia, stanno provando a delineare il percorso che porterà all’addio.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo