“E chi se l’aspettava di essere qui alla Catedral?” non è una battuta, non è snobismo o falsa modestia, ma la riflessione sincera di Claudio Ranieri che un anno fa aveva deciso di chiudere con il calcio e ora si ritrova qui a Bilbao, nel mitico San Mames, per l’ennesima impresa.
La Roma con lui è in testa al campionato nel girone di ritorno. Nessuno nei tornei top ha fatto più punti da gennaio. L’Europa League il cui valore per la Roma va oltre il successo finale. Chi vince prende la wild card per la prossima Champions: pochi bilanci ne hanno bisogno come quello giallorosso. Oggi milioni fa decisamente rima con Champions, gli ottavi di Euroleague hanno portato poco più di venti milioni di euro.
Ranieri con le coppe ha un discreto feeling giramondo, gli manca soltanto l’Europa League quasi quanto manca alla Roma. I quarti valgono bene una liturgia alla Catedral, uno degli stadi più spirituali d’Europa, con una mistica fuori dal comune in una regione, Euskadi, i Paesi Baschi, fuori dal comune.
L’Athletic oggi è la quarta forza di Spagna dopo Real, Barça e Atletico, è arrivato in testa nel gruppo con la Lazio, e al San Mamés “sarà spinto dal suo pubblico ad attaccare di più. Squadra veloce, diretta, non la tipica spagnola che tiene tanto palla“.
La Roma dovrebbe rispondere con una mediana da battaglia, con Cristante, Paredes e Koné, e il dubbio avanti tra Shomurodov e Dovbyk. Non sono i tempi in cui a Bilbao era una bolgia, ma l’ambiente sarà caldissimo. L’errore grave sarebbe ripartire dal 2-1 dell’andata: “Se pensiamo che basti il pari per andare ai quarti abbiamo già perso. Io cancello sempre le partite precedenti, neanche ricordo il risultato“, avvisa saggiamente Ranieri.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – F. Licari