Sono un romanista “dissidente”, nel senso che, contrariamente alla maggioranza dei miei fratelli di fede, non vedevo l’ora che cacciassero Mourinho, la brutta copia di se stesso, discretamente bollito… .
(…) Ormai da anni propone un vetero-calcio senza speranza. Dicono di lui che sia un grande comunicatore: a mio avviso è piuttosto un bravo intrattenitore-lamentatore. (…) Tuttavia mi dissocio del tutto da quel suo impietoso “bollito”, che fa riferimento ai quasi 61 anni di Mou. L’argomento anagrafico per gli allenatori è un’assurdità smentita dalla storia e dalla cronaca. (…)
Il problema non è l’età, quanto la motivazione e la voglia di aggiornarsi continuamente. Non è vero che il calcio sia sempre uguale a se stesso e la parabola di Mourinho ne è proprio un esempio. (…)
Ci sono pensionati nella testa di poco più che vent’anni e guerrieri efficientissimi con certificato di nascita non più fresco. E allora per quale motivo abbiamo tanta fretta di liquidare gente che in realtà è nel pieno delle sue possibilità creative?
Forse perché non abbiamo altri argomenti, per conformismo, per un giovanilismo fine a se stesso. Ma è un modo superficiale di giocare. Anche per questo, sotto sotto, spero che Mourinho sappia prendersi una rivincita da qualche parte, prima di farsi ricoprire d’oro in Arabia.
(gasport – F. Arturi)
FONTE: La Gazzetta dello Sport