La rivoluzione silenziosa di Gasperini sta producendo effetti che vanno ben oltre la classifica. La Roma non solo gioca bene, corre, pressa e convince: cresce. Cresce nel gioco, nell’identità, nella mentalità. Ma cresce anche nel valore dei suoi uomini, perché quando in una squadra funziona ogni singolo ingranaggio finisce per brillare più del previsto. E oggi i giallorossi, rispetto all’inizio della stagione, valgono complessivamente 80 milioni in più. Non un dettaglio: un patrimonio. A Trigoria questa impennata non è passata inosservata. È un capitale che pesa eccome: aiuta ad attirare sponsor – il club è ancora alla caccia del main partner – e offre margini fondamentali se servirà chiudere qualche plusvalenza entro il 30 giugno per rispettare le scadenze del settlement agreement. (…)
E poi c’è un altro dato che racconta il nuovo mondo romanista: la squadra non vive più solo della fama di Dybala. Certo, l’argentino resta la stella polare, ma la Roma oggi si regge su un gruppo che si sta valorizzando come raramente era accaduto negli ultimi anni. Basta guardare cosa è successo ai singoli. Il boom più fragoroso è quello di Svilar, passato da 25 a 40 milioni grazie alle sue parate e alla solidità mostrata in campionato ed Europa. Subito dietro c’è il motore inesauribile di Koné, cresciuto da 35 a 50 milioni, e il salto di N’Dicka, rinforzato da prestazioni di alto livello fino a toccare quota 35. Ma la Roma di Gasperini non si ferma qui: Mancini è risalito da 15 a 25 milioni tornando un pilastro anche con la Nazionale, Wesley ha preso cinque milioni di valore con una maturità sorprendente, Hermoso è passato da 7 a 10, mentre Celik ha quasi raddoppiato raggiungendo quota 15. Crescono pure Cristante, da 6 a 15 milioni, e Soulé, salito da 25 a 30 (…).
Questo mosaico racconta più di numeri: racconta l’anima della Roma di Gasperini. Una squadra in cui ogni singolo pezzo si incastra alla perfezione, migliorando se stesso e valorizzando gli altri. Una squadra che sembra costruita non attorno a un fuoriclasse, ma su un sistema che permette a tutti di diventare fondamentali. Titolari nelle rispettive nazionali (tutti, eccetto Svilar, frenato solo dalla burocrazia), giocatori ritrovati, talenti esplosi e veterani rinvigoriti: questa Roma è diventata un laboratorio di valore. Gasperini non solo ha dato un gioco, ma ha trasformato la rosa in una risorsa da cui adesso il club può attingere con serenità e programmazione. Ottanta milioni in più non si costruiscono per caso. Si costruiscono con idee, lavoro e risultati. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











