José, portaci al Mondiale. Il Brasile ha contattato il procuratore di Mourinho, Jorge Mendes, per chiedere la disponibilità a impugnare la nazionale. Dopo la scelta di Ancelotti, che ha firmato il rinnovo con il Real Madrid, la federcalcio locale sta pensando a un altro nome di rango internazionale. E tra i candidati ha voluto ascoltare Mourinho, che nonostante la storica diffidenza verso i commissari tecnici stranieri avrebbe potuto convincere il consiglio direttivo grazie alla perfetta conoscenza della lingua e al curriculum di vincente.
La risposta però è stata molto netta e coerente: adesso non posso perché ho un contratto con la Roma, più avanti vedremo. E anzi, come leggerete, Mourinho è convinto che i Friedkin non abbiano cercato altri allenatori, tipo Xabi Alonso, ma che stiano anzi aspettando prima di prendere una decisione definitiva sull’allenatore.
Non a caso Mou ha preferito non interessarsi alla proposta della Cbf (la federcalcio brasiliana) che sta attraversando un periodo molto caotico: il presidente Ednaldo Rodrigues è stato rimosso dalla carica un mese fa dopo la sentenza emessa da un tribunale di Rio de Janeiro che ha annullato le elezioni di marzo 2022 per presunte irregolarità nello scrutinio. Era lui il principale fautore dell’ingaggio di Mourinho, e prima di Ancelotti.
Ora invece il Brasile si trova senza presidente e anche senza commissario tecnico: Fernando Diniz, che allena già il Fluminense, è stato nominato ad interim dopo il deludente Mondiale in Qatar e le conseguenti dimissioni di Tite. Ed è logico che la squadra, anche a causa del grave infortunio di Neymar, attraversi la più grande crisi che si ricordi: è sesta nel girone sudamericano e quindi in teoria rischia di non qualificarsi al Mondiale del 2026.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida