Una settimana fa un allenatore di Serie A ci aveva messo in guardia dopo aver letto dei dati dicendo che “tutti gli indicatori dicono che la Roma è in flessione netta. La qualità delle prestazioni cala e molte squadre giocano meglio”. Il calcio dei giallorossi è scolastico, povero di tecnica e di intensità. Con la partita dell’Inter è arrivata la sconfitta numero 11 in 34 partite ed a preoccupare c’è anche l’ingrigirsi di Mourinho, sempre a meno agio nella figura dell’allenatore perdente. L’atteggiamento dello Special One indica rassegnazione, la gestualità a bordo campo è sconsolata.
Dopo un ottimo avvio, la squadra è calata, in concomitanza con l’eclissarsi di Pellegrini. È vero che la Roma è stata massacrata dagli errori arbitrali, ma le prestazioni in campo stanno peggiorando, infatti ci si appoggia troppo su Zaniolo ed i compagni non si aiutano tra di loro. Ci si aspettava che i piazzamenti ottenuti nelle ultime tre anni venissero migliorati dall’arrivo di un grande allenatore. I Friedkin saranno in grado di aiutare Mourinho? Non sembrerebbe aria, infatti si parla solo di sostenibilità. Che senso ha avuto ingaggiare José se prima si è pensato a Sarri? Intanto lo Special One non è più lui, si è normalizzato.
FONTE: Il Messaggero – A. Sorrientino