Prima o poi qualcuno dovrà affibbiargli un soprannome che non sia il classico “flaco” che in Argentina assegnano a praticamente tutti i ragazzini magrolini che corrono su e giù per un campo. Ecco allora Matias Soulè, la “Joyita”. Traduzione, il piccolo gioiello, e ogni riferimento non è puramente casuale. Piccoli Dybala crescono, proprio sotto l’ala protettiva della chioccia argentina, di una Joya che in questa stagione ha fatto di tutto per cercare di mettere il suo pupillo nelle migliori condizioni di ambientarsi, giocare bene ed esprimere tutto il suo potenziale.
E in questa fase più calda, quando i cavalli si vedono alla fine (cit. Ranieri), Matias sta brillando di luce propria, cresciuto tatticamente e mentalmente grazie alla guida dei senatori del club. In primis proprio Paulo e Sir Claudio che gli hanno dato fiducia e non gli hanno dato fretta di sbocciare, come invece un investimento da trenta milioni avrebbe potuto lasciar intendere.
Il risultato non è soltanto quel meraviglioso gol di domenica sera alla Lazio, ma le otto partite da titolare consecutive in campionato giocate ad alto livello, con qualità, e personalità. E che hanno fruttato alla Roma sette punti con i suoi tre gol importantissimi (più anche un assist) che hanno regalato due vittorie e un pareggio.
La pennellata di punizione al Parma, il gol lampo all’Empoli e il sinistro a giro da trenta metri che ha baciato la traversa ed è stato convalidato dall’orologio di Sozza. In quell’occasione Soulé aveva l’1% di chance di segnare, un dato statistico non certo indifferente. Come si dice in questi casi, la fortuna aiuta gli audaci, e ha aiutato non solo Soulé sul tiro, ma anche Ranieri che nonostante il livello di difficoltà della partita ha comunque deciso di puntare su un ragazzino di ventuno anni.
Ops, ventidue oggi. Un compleanno che Matias festeggerà con la fidanzata, i genitori, ma anche con Dybala, Paredes, Angeliño e qualche altro compagno in questa unica giornata di riposo concessa da Ranieri per staccare la spina e recuperare dalle fatiche fisiche e mentali del derby. Matias non si presenterà domani al Fulvio Bernardini a mani vuote, chi festeggia deve farlo anche con tutta la squadra che lo ha abbracciato, anzi stritolato, dopo quella rete capolavoro che ha regalato alla Roma il sedicesimo risultato utile consecutivo.
Il futuro di Soulé
Festeggiamenti contenuti, la testa va subito alla sfida di sabato sera contro il Verona. Il primo club a cui Soulé ha segnato con la maglia giallorossa, in quella partita d’andata al Bentegodi piena di polemiche per le decisioni arbitrali legate alle reti della squadra di casa. Un gol magnifico anche quello, con un colpo di tacco in area per il momentaneo 1 a 1. Proprio come nel derby. Ecco, Matias vuole continuare a brillare in questo 2025 ricco di soddisfazioni e dopo essere stato blindato dalla Roma: a gennaio tanti no a club italiani ed esteri che lo avrebbero voluto anche a titolo definitivo. «Soulé è il futuro di questo club», ha ribadito Ranieri in più di un’occasione. E Matias è pronto a dimostrargli di averci visto giusto con un’altra prestazione positiva all’Olimpico. La Joyita ha preso il via e non vuole più fermarsi.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi