C’è vita sul pianeta Roma, anche senza la stella polare di Paulo Dybala in campo ad illuminare la via verso i tre punti. Il segnale arriva forte e chiaro dal Benito Villamarin di Siviglia, dove gli uomini di José Mourinho acciuffano in rimonta un pari prezioso, che va anche stretto ai giallorossi, contro il Betis di Manuel Pellegrini, mantenendo così vivo l’obiettivo di qualificarsi alla fase finale dell’Europa League.
Soddisfatto lo Special One: “Una partita per noi da eliminazione diretta: avessimo perso, saremmo stati fuori. E con tutti i problemi che abbiamo, ho visto una partita giocata con il cuore. Usciamo vivi da qui, ora il destino è nelle nostre mani“.
La Roma infatti è chiamata a vincere le prossime due sfide del girone, prima con l’Helsinki e poi con il Ludogorets, per passare il girone. Ma la prova degli uomini di Mou, orfani per la prima volta del talento argentino, è stata incoraggiante: ci ha provato Pellegrini, a quota 46 presenze europee con la maglia giallorossa, ad assicurare lo stesso grado di qualità di giocate della Joya, muovendosi tra le linee e provando a rifornire Belotti e Abraham. Ha funzionato l’esperimento del doppio centravanti, sul quale Mourinho può pensare di continuare a lavorare anche in futuro. “Un disastro nel primo tempo, tant’è che gli ho tirato le orecchie all’intervallo. Fantastici nel secondo tempo, mi sono piaciuti tanto“.
Ha cercato i gol in tutti i modi l’inglese, ci é riuscito due volte (uno solo convalidato dal Var) il Gallo: “Serviva tempo per ritrovare la condizione, adesso mi sento bene. Io e Tammy insieme? Meglio nella ripresa, siamo stati in controllo del gioco e ho segnato”. Archiviata la parentesi europea, la testa di José Mourinho è già all’impegno di lunedì pomeriggio a Genova contro la Sampdoria di Stankovic.
Difficile immaginare una Roma tanto diversa da quella scesa in campo ieri sera in Spagna: senza il genio di Dybala, di sicuro Zaniolo, che ha saltato la trasferta di Siviglia per squalifica, ritroverà una maglia da titolare sull’out destro. Ma attenzione a Camara e El Shaarawy.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo