È una Roma in scadenza. Tecnica, tattica, fisica, contrattuale. L’orribile (cit.) non prestazione di Praga che ha complicato assai la conquista del primo posto nel girone di Europa League è stata l’ennesima dimostrazione di una squadra che troppo spesso è soltanto brutta, dimenticandosi che se non è anche sporca e cattiva le partite si perdono, pure con avversari che tutto sono meno che proibitivi. La Roma è stata sostanzialmente sempre la stessa, nel bene brutta, sporca e cattiva, nel male solo brutta. Si continua a dire, come prima tesi difensiva, che la rosa giallorossa è corta. Falso.
Semmai è fragile fisicamente, ma in questa terza stagione mister Mou, a parte i tre portieri, ha a disposizione cinque esterni difensivi, quattro centrali (più Kumbulla), sei centrocampisti, cinque attaccanti (più Abraham) con il nome meno importante che è quello di Bove. Il risultato è che questa è una Roma colpevole e nessuno si senta escluso, partendo dalla società, passando per il tecnico e finendo con i giocatori troppo spesso colpiti da fenomenite. E adesso c’è il derby, serve la Roma brutta, sporca e cattiva.
FONTE: La Repubblica – P. Torri