Leandro Paredes sale in cattedra e prende in proprio possesso le chiavi della cabina di regia. Il vertice basso del pacchetto del centrocampo a 3, è un ruolo fondamentale per l’idea di gioco che Daniele De Rossi sta imprimendo alla Roma: la creazione di una manovra fluida, tramite il possesso palla che però non risulti sterile, ma che sia efficace in fase offensiva, (…) .
Nella “nuova” Roma, l’argentino sembrerebbe aver trovato di nuovo quelle geometrie che lo hanno reso uno dei registi più cercati in Europa negli ultimi anni. Nella gara del de Kuip contro il Feyenoord, Paredes è stato eletto come miglior giocatore in campo, forse la sua migliore prestazione dal suo ritorno nella Capitale. Verticalizzazioni, progressione palla al piede, intercetti e lanci lunghi, tutto presente all’interno della sua prova.
Anche i dati e le statistiche lo eleggono come migliore in campo nella maggior parte dei numeri. Nel centrocampo giallorosso è il giocatore che ha toccato più volte il pallone, 76 tocchi, contro i 49 di Pellegrini e i 41 di Edoardo Bove, secondo solo a Diego Llorente (77), ma il centrale spagnolo ha spesso il ruolo di far iniziare la manovra dal reparto difensivo.
Per quanto riguarda i passaggi, Paredes ne ha tentati 66, completandone 59 e chiudendo la partita contro il Feyenoord con l’89,4% di precisione, facendo percorrere al pallone oltre 1 chilometro di distanza sul campo, di cui 383 metri in progressione, ovvero con verticalizzazioni verso la porta avversaria. Sui 66 tentati, 10 sono passaggi progressivi, nessun giocatore giallorosso ne ha effettuati così tanti.
Il numero 16 non è stato il primo della classe solo in fase di impostazione, tra tutti i calciatori è stato anche il giocatore che ha percorso più metri palla al piede: esattamente 307 di cui 200 in progressione verso la porta del Feyenoord. L’argentino è il metronomo della squadra e le sue progressioni con il pallone tra i piedi, hanno permesso alla squadra di alzare a più riprese il baricentro, proiettando molti uomini all’interno della metà campo olandese. (…)
FONTE: Il Romanista – I. Mirabella