Ranieri ha restituito alla Roma la dignità. La squadra giallorossa contro il Milan ha giocato per vincere, lo ha fatto fino alla fine, è stata anche sfortunata, quando a pochi minuti dal fischio finale dell’arbitro Fabbri ha avuto una grandissima occasione con El Shaarawy. E all’inizio della partita c’era stato il palo di Dovbyk, che finalmente non è più un corpo estraneo alla squadra. Ranieri non solo ha sistemato la Roma a livello tattico, ha scelto un gruppo di titolari sui quali puntare, è riuscito a trovare il modo di giocare senza essere costretto a utilizzare Celik per forza titolare. Ma il tecnico ha lavorato molto anche dal punto di vista psicologico, per recuperare calciatori che sembravano allo sbando.
A San Siro si è vista una squadra che è stata in campo con personalità, ha anche sofferto, ma ha avuto la forza di reagire subito dopo il gol di Reijnders. Questi stessi giocatori fino all’arrivo di Ranieri non sapevano cosa fare con il pallone. Vagavano per il campo senza idee e senza un’anima. La Roma ha stretto i denti, ha mostrato i muscoli contro un Milan che aveva l’obbligo di vincere. La squadra è stata trasformata dal lavoro di Ranieri, i giocatori sanno cosa fare, ci mettono il cuore, lottano su ogni pallone aiutandosi, senza rassegnazione di fronte alla prima situazione negativa.
La Roma ha ritrovato i suoi leader, a cominciare da Dybala, da qualche partite finalmente decisivo, con tre gol all’attivo nelle ultime due gare. Hummels e Paredes, finiti nel dimenticatoio durante la precedente gestione tecnica, guidano i compagni in campo, trasmettono sicurezza. Non si possono fare sogni per il campionato, ma con questo Milan la squadra di Ranieri potrà giocarsela in Coppa Italia, il vero obiettivo rimasto in questa stagione.
FONTE: Il Corriere dello Sport