Minuti, condizione e rendimento. Dopo le prime settimane difficili, scelte tecniche avverse e l’inciampo nel buio pesto di Firenze è arrivato il momento in cui Mats Hummels può essere Mats Hummels con la maglia della Roma. È arrivato alla fine del mercato, 35 anni e una condizione da ritrovare, ha patito la quanto meno discussa gestione di Juric. Poi è arrivato Ranieri.
“Perché non deve giocare questo ragazzo?”, ha detto il tecnico, che all’esordio a Napoli lo ha messo in campo all’intervallo per poi non toglierlo praticamente più. Al Maradona Hummels non brilla, è in ritardo su Lukaku sul gol partita e in generale a livello di fisico e letture (vince comunque 7 dei 9 contrasti è coinvolto), ma ha bisogno di giocare dopo l’inattività targata Juric e lo sa anche Ranieri.
n campo dal 1’ a Londra fa il bello e cattivo tempo, causa un rigore dopo 2’ ma poi cresce e al 92’ fa 2-2, con l’Atalanta fa sparire Retegui e tiene ad alto ritmo per un’ora abbondante, salvo poi uscire per un problemino muscolare e un colpo alla schiena al 74’. Tre partite in cui la Roma è migliorata ma non ha mai vinto e in cui il centrale tedesco si avvicinava progressivamente al suo livello.
Sarà stato il differente coefficiente di difficoltà rispetto agli avversari precedenti (ma anche no), ma contro il Lecce la prestazione di Hummels ha rasentato la perfezione, anche in termini statistici. Stando ai dati Sofascore, conta 71 tocchi di palla che raccontano il sempre maggiore coinvolgimento nella manovra romanista e la sinergia con Paredes nella prima impostazione che gli permette di rimanere ben sopra la propria area di rigore e valicare persino la linea di metà campo anche in possesso del pallone.
49 passaggi riusciti sui 55 tentati (89%) e il 100% dei contrasti vinti (10 a terra e 2 aerei), con percentuali molto simili anche negli impegni precedenti. 100% di passaggi a buon fine (19/19) e 7 contrasti su 8 vinti con l’Atalanta, il 92% (23/25) col Napoli a fronte del successo in 7 duelli su 8…e così via. Poi le uscite a rompere la linea difensiva, zero ammonizioni, gli anticipi e i salvataggi negli uno contro uno in area di rigore, quelle cose che ha sempre fatto ma che solo ora sta iniziando a dare anche in giallorosso.
Prima della gara col Tottenham Hummels ha detto: “Non mi sono pentito di aver scelto la Roma. Sarà una storia a lieto fine”. Una storia il cui inizio non è stato dei migliori (eufemismo), ma in cui a rilento le cose si stanno mettendo insieme, come in un certo senso si può dire (si spera) dell’annata della Roma, però per quanto riguarda il giocatore è fondamentale l’aspetto della gestione.
La carta d’identità non deve essere ignorata, ma quanto fatto soltanto una stagione fa con il Borussia Dortmund può dare una traccia utile da seguire. Ha giocato tutte, fino alla finale quindi proprio tutte e 13 della scorsa Champions (chiusa da miglior giocatore del torneo) e, salvo qualche momento di difficoltà tra fine gennaio e marzo 2024, ha chiuso con 20 presenze da titolare in Bundesliga.
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FONTE: Il Romanista – L. Frenquelli
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