Li abbiamo presi a pallate, ci hanno preso a pallate, ci hanno battuto e li abbiamo battuti, ci abbiamo vinto finali memorabili e altre ne abbiamo memorabilmente perdute, ci hanno fregato scudetti e non gli abbiamo fregato scudetti, ci abbiamo stretto curiose alleanze e li abbiamo considerati irriducibili nemici, hanno vinto con quegli altri che si scansavano e hanno perso quando noi non ci siamo scansati, né con loro né con altri (è questione di Dna), gli abbiamo rifilato giocatori ormai spenti e gli abbiamo strappato talenti purissimi. Adesso è un po’ di tempo che non li battiamo qua, otto anni circa, e sarebbe pure ora di invertire questa statistica.
Questa sera, calcio di inizio ore 20.45, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista, ci troveremo un’altra volta di fronte l’Inter. Sarà la volta numero 92 in casa nostra limitatamente al campionato di Serie A e il bilancio ci è lievemente favorevole: ne abbiamo vinte 34, pareggiate 26, perse 31. Per qualche anno sono stati i nostri rivali assoluti e in qualche modo, sempre con quel modo che non si risolve tutto sul campo, sono riusciti a prevalere, adesso invece sono storicamente in un momento assai più propizio del nostro: hanno scelto la stabilità societaria e tecnica proprio mentre dalle nostre parti si è deciso di portare avanti una gestione superficiale e pittoresca, decisamente provinciale, le scelte tecniche lasciate in mano ad improvvisati analisti, le scelte politiche fumose e approssimative, le scelte sentimentali disastrose. (…)
Basta guardare il valore della rosa, fonte Transfermarkt: 677,3 quella nerazzurra, 332,5 quella romanista. A Juric ora si chiede un miracolo in uno stadio ancora una volta privo nei primi 15 minuti della passione di chi non accetta certi tradimenti e non è disposto a girare la testa dall’altra parte. «Protestiamo oggi per avere un futuro migliore» ha detto ieri mattina Lorenzo Contucci a Radio Romanista. Non ci sentiamo di biasimarlo, è giusto che chi può faccia qualcosa. Il discorso vale anche per Ivan Juric che avrà preparato la sua partita scegliendo i giocatori per i 10 duelli individuali che ne decideranno l’esito.
È possibile, in questo senso, che la squadra prenderà forma sul campo neanche tanto sorprendentemente con quattro uomini in difesa a guardia dei due attaccanti centrali e dei due esterni solitamente altissimi di Inzaghi, rinunciando magari a un centrale tipo Hermoso in nome della duttilità di Angeliño, braccetto e all’occorrenza terzino, con Zalewski magari in fascia e pronto a giocare da esterno alto nel 4231 che si potrebbe quasi naturalmente disegnare sul campo.
Ma dei dettagli tecnici parliamo in altra sede. La tradizione recente è negativa, i bookmakers anche: la vittoria della Roma è quotata mediamente intorno al 4, quella dell’Inter meno di 2. Ci vorrebbe una serata da Roma, di quelle già vissute soprattutto in coppa con Mourinho e con De Rossi, l’augurio è che possa capitare anche con Juric, a cominciare da questa sera. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco