Paulo Dybala seduto sulla scalinata del Colosseo quadrato ad ammirare diecimila persone in festa per lui. Era il 26 luglio del 2022. Sembra passato un secolo. Perché mai come in queste ore il futuro della Joya sembra essere lontano da Roma. Gli arabi dell’Al-Qadisiyah hanno presentato al suo agente Carlos Novel un’offerta triennale da oltre 20 milioni di euro a stagione. Il club giallorosso ha dato il suo benestare alla trattativa. E per la prima volta Dybala valuta seriamente l’addio. Un fulmine a ciel sereno che ha fatto crollare nello sconforto i tifosi della Roma e aperto uno squarcio nelle convinzioni dell’argentino. Da imprescindibile a cedibile. In pochi mesi. Com’è potuto succedere? Serve fare un passo indietro.
Non a inizio agosto, quando si è presentata per la prima volta la destinazione araba. Ma a giugno. Quando l’argomento si sarebbe potuto trattare con più calma, assecondando le volontà di tutti. Quella dell’argentino di competere a livelli da Champions League e quella della Roma di abbassare il monte ingaggi. Si è scelta la via più comoda. Il silenzio. In attesa che la clausola da 12 milioni (valida per tutto luglio) attirasse gli acquirenti, senza mettere ufficialmente Dybala sul mercato. Ma le offerte non sono arrivate.
Nonostante qualche sondaggio (sfumato) del Chelsea di Maresca. Arriva luglio. Per la Roma il momento di fare delle scelte sul mercato. I giallorossi acquistano Soulè per 30 milioni. È il primo segnale di un cambio di strategia. Avallato da Daniele De Rossi, che durante la preseason punta tutto sull’ex Frosinone, relegando Dybala a riserva di lusso. Calcio d’agosto? Forse. Ma le parole dell’allenatore al termine dell’amichevole con l’Everton di sabato scorso aprono lo squarcio: “Dybala in Arabia? Io non trattengo nessuno con le catene”.
Il resto è cronaca del tormentone di Ferragosto. Dybala chiede spiegazioni, l’allenatore gli comunica che non lo vede ancora al massimo della condizione e la sua posizione nella Roma è cambiata.Non è più indispensabile e per adesso il titolare è Soulé, anche a Cagliari alla prima di campionato. Dietro le scrivanie il club si muove per trovare una soluzione al problema. Dybala costa 16 milioni lordi di ingaggio. Troppi. In più ha una clausola di rinnovo automatico per un ulteriore anno (2026) che scatta alla 15ª presenza. Un rischio che a Trigoria non vuole correre nessuno. Il ds Ghisolfi e la ceo Souloukou danno mandato all’agente Ramadani di trovare un club arabo disposto ad acquistare l’argentino.
Se l’Europa non vuole Dybala, saranno i petroldollaria far vacillare il calciatore. La prima offerta dell’Al-Qadisiyah viene rifiutata dal calciatore. Nonostante i segnali, lui vuole rimanere. Si arriva a martedì sera quando nella Capitaleva in scena l’incontro tra i dirigenti del club arabo, il board giallorosso e Ramadani, intermediario dell’operazione. L’offerta torna sul piatto. Aumentata. Con l’aggiunta del cartellino di Saud Abdulhamid, laterale difensivo dell’Al-Hilal. Fa parte del pacchetto, prendere o lasciare. Le parti si riaggiorneranno nelle prossime ore. Dybala parlerà con la moglie Oriana e insieme decideranno il futuro. Loro. La Roma ha già deciso da tempo.
FONTE: La Repubblica – G. Cardone / M. Juric