Forse Daniele De Rossi non aveva tutti i torti quando, il giorno della sua conferenza di addio, lo aveva citato pubblicamente come esempio di professionalità, serietà e dedizione al lavoro. Un anno e mezzo dopo Bryan Cristante non solo ha continuato su quella strada, ma con Fonseca, nonostante non sia un titolare fisso, il suo ruolo è diventato ancora più importante.
È il classico dodicesimo, o il sesto uomo del basket, è quello a cui l’allenatore spesso si affida nei momenti più delicati ed è colui che, tra poco più di una settimana col Parma, potrebbe giocare da capitano in campionato perché Dzeko e Pellegrini potrebbero non essere ancora fuori dal Covid. S
Il tecnico portoghese è, dopo Gasperini, quello che lo ha schierato più volte: 41, con una media di 66’, mentre con l’allenatore dell’Atalanta è arrivato a 59 (media di 74’). Con Fonseca c’è feeling e il perché lo ha spiegato proprio lui qualche tempo fa: «Bryan riesce subito a capire quello che voglio, ha una grande intelligenza tattica ».
La Roma è, da tempo, la squadra con cui ha giocato più partite in carriera (86) e la cosa che più colpisce nell’analizzare i numeri dei suoi 2 anni e mezzo in giallorosso è che, con 3 allenatori diversi (gli altri sono stati Di Francesco e Ranieri) soltanto in 3 occasioni è rimasto 90’ in panchina per scelta tecnica. Per il resto o ha giocato almeno un minuto o è rimasto direttamente in tribuna.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli