London calling. Citazione fin troppo abusata negli ultimi anni, lo sappiamo bene, ma che ciclicamente torna di grande attualità in casa Roma. Perché, se oltre mille giorni fa da Londra sbarcava il centravanti del futuro, a breve il nove giallorosso potrebbe fare il viaggio inverso, per regalare alla Roma una significativa capacità d’investimento sul mercato.
Tammy Abraham è finito nel mirino di Tottenham e West Ham, come diversi media inglesi hanno confermato nelle ultime ore. Una quotazione che si aggira attorno a poco meno di 40 milioni di sterline, cifra abbordabile per diversi club della Premier League. E il desiderio di Tammy di ritornare in Premier potrebbe sposarsi con le esigenze del bilancio giallorosso. Non che esistano urgenze o plusvalenze da compiere a tutti i costi, ma operazioni che possono generare ricavi utili da reinvestire per costruire la Roma del domani più forte.
Mille nomi nella testa, un centinaio di scenari possibili, delle linee guida però poche e ben definite. La Roma del futuro sarà competitiva, più profonda, in termini di scelte, più intensa e rapida, nelle gambe e nel pensiero.
Ma, per forza di cose, dovrà esser anche più sostenibile, con un tetto ingaggi di gran lunga alleggerito e con la tendenza a creare maggior valore all’interno di Trigoria, affidandosi meno ai prestito ma più a investimenti, mirati e non troppo esosi.
E una grossa mano nel costruire il budget che servirà per dar vita alla rivoluzione che ha in mente il duo Ghisolfi-De Rossi non può non arrivare dalle cessioni. Se diverse pedine, salutando, lasceranno sul tavolo tanti soldi (le complessive uscite di Rui Patricio, Karsdorp, Kristensen, Huijsen, Spinazzola, Renato Sanches, Lukaku e Azmoun possono generare un “guadagno” vicino ai 50 milioni di euro), dall’altra la partenza di alcuni elementi può dare una spinta in più alle strategie del mercato giallorosso.
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FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo