L’impiego di Rensch a Udine ha spiegato meglio di mille parole perché la Roma doveva aver già concluso il mercato invernale. È batato infatti l’innesto dell’olandese per far riposare Saelenaekers e indirettamente Hummels, spostando dietro Celik. Se Ranieri potesse fare questo anche in attacco, Dovbyk non dovrebbe giocare sempre, in alcuni casi si potrebbe optare per le due punte e la gestione di Dybala diventerebbe molto più semplice.
Per questo motivo la frase su Lucca nel post-gara non è stata detta così a caso. Al netto del 9 friulano, bisogna fare in fretta. Manca una settimana al termine del mercato ed è necessario trovare un profilo adatto per l’oggi e per il domani. Per questo motivo la ricerca delle occasioni portata avanti da Ghisol-fi non convince.
Una via di mezzo tra i due forse è Brobbey dell’Ajax per il quale i costi per ora sembrano essere troppo elevati. Proposto anche André Silva (Lipsia) che è l’alternativa a Shomurodov per il Venezia. E dalla Spagna si parla addirittura di un’offerta per Romero, centravanti del Siviglia.
Ma cosa serve alla Roma? E soprattutto, cosa serve a Ranieri oggi e a mister X a giugno? Perché nella corsa contro il tempo che vede uscire in queste ore Hermoso destinazione Leverkusen e entrare un profilo alla Marmol (Las Palmas), si dimentica che a centrocampo la rosa è corta. A Udine, con Le Fée ceduto al Sunderland, nel ruolo di vice Paredes ha giocato Koné. Che non è Leo e si è visto. Ora è tornato a disposizione Cristante ma anche lui ha poco del-le geometrie dell’argentino.
Bisogna accelerar e soprattutto decidere. Perché se si è già capito da tempo che la rivoluzione paventata dopo Como (15 dicembre) non andrà in porto, limitarsi a Rensch e Gollini sarebbe l’ennesimo boomerang. Stavolta poco comprensibile avendo avuto quasi 50 giorni a disposizione.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina