Primo: garantire entro il 30 giugno gli introiti necessari a rientrare nei paletti imposti dal Fair play finanziario. Ancora due sessioni e le restrizioni finiranno, ma per ora bisogna ancora fronteggiare il problema. Le prime le ha condotte Ghisolfi, che ritroverà Le Fée per la terza volta in due anni, al Sunderland. La partenza del francese è sì valsa un “pari e patta” per quanto riguarda spese e incassi, spostando però ben poco dal punto di vista del fpf.
Più decisiva quella di Dahl – venduto a undici milioni al Benfica – e quella imminente di Zalewski all’Inter, che sarà tutta plusvalenza. Ma lo svedese e il ragazzo cresciuto nel vivaio giallorosso da soli non bastano. Né può bastare Paredes, sempre più lontano da Roma quanto vicino al Boca. A colmare le necessità finanziarie può arrivare la partenza di Shomurodov, che dalla Turchia segnalano sempre più nelle mire del Basaksehir: ogni ricavo dal cartellino dell’uzbeko superiore ai cinque milioni sarà utile alla causa.
Superata la scadenza del 30 giugno, Massara potrà dedicarsi con maggiore serenità al mercato in entrata, provando a regalare qualche colpo già entro il raduno (il 13 luglio). Le trattative impostate dal suo predecessore saranno portate avanti, a partire da quelle per O’Riley e Lucumí. Il difensore colombiano sarebbe ideale per completare il terzetto arretrato, ma il Bologna ha sparato alto: 28 milioni. Situazione simile per il centrocampista classe 2000: il Brighton chiede 32 milioni, su di lui è piombato anche il Napoli, ma la corte serrata di Gasp (che lo seguiva da Bergamo) non lascia insensibile il ragazzo. Un prestito con riscatto già fissato può districare la matassa.
FONTE: Il Romanista – F. Pastore











