Puoi cancellare la guerra dal vissuto quotidiano di un ragazzo, ma non la toglierai mai dalla sua mente. Soprattutto se ogni cosa, attorno a lui, continua a ricordargli la drammaticità di un conflitto che non smette di causare vittime, dolore e distruzione. «Ogni mattina mi sveglio e chiamo a casa per sincerarmi che tutto sia tranquillo, che i miei stiano bene, che non sia successo niente», raccontò Dovbyk con le lacrime agli occhi in un’intervista di febbraio al Messaggero.
Le cose non sono cambiate negli ultimi mesi. Chi segue Artem sui social sa bene che, nonostante il successo, i soldi e la popolarità, il ragazzo sia tutt’altro che sereno. Spesso condivide foto di amici scomparsi e messaggi di solidarietà nei confronti di connazionali che soffrono. Nessuno ha mai messo in dubbio la professionalità di un calciatore che dà sempre il 100%, e che a Trigoria segnalano tra i più applicati anche in allenamento, (…).
Passando al campo, il centravanti ucraino sta vivendo mesi di turbolenze. Ranieri lo aveva lasciato in panchina nelle ultime due giornate dello scorso campionato e Gasperini lo ha escluso dalla formazione titolare anche nelle prime due della nuova Serie A. Da aprile a oggi, Dovbyk ha segnato solo un gol, contro la Fiorentina, ed è rimasto a secco pure nelle ultime uscite della sua nazionale, dove non va a segno da ottobre 2024, quasi un anno. «Lo recupererò», ha promesso Gasperini, (…).
A partire dal ritiro di Burton Upon Trent, ma anche successivamente nelle sedute al Fulvio Bernardini, lo staff si ferma con Artem oltre il tempo dell’allenamento per provare schemi e movimenti. Non a caso, in più di una circostanza è sembrato un corpo estraneo rispetto alle sintonie della squadra. La sua stazza fisica, ovviamente, va considerata un’attenuante soprattutto in questa fase della stagione: è raro, infatti, che un calciatore con quelle caratteristiche sia già pronto alla fine di agosto.
Il momento-no è stato poi amplificato dalle voci di mercato, perché la Roma ha provato fino all’ultimo a cederlo per arrivare a un altro attaccante. La necessità di monetizzare subito una cifra superiore ai 37 milioni – per evitare una minusvalenza – o in alternativa mandarlo in prestito ma legando il trasferimento a un obbligo di riscatto, alla fine ha impantanato ogni possibile operazione. (…)
Come se non bastasse la crisi, ci si è messa pure la sfortuna. Contro la Francia del compagno di squadra Koné, l’ex Girona ha sfiorato il gol del momentaneo 1-1 che avrebbe stravolto una partita invece terminata 2-0 per i ragazzi di Deschamps. Artem si è avventato su un bel cross di Zinchenko prendendo in controtempo Digne e Tchouameni ma trovando un provvidenziale Konaté a salvare sulla linea di porta. A volte basta davvero poco a far cambiare direzione al vento. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











