Dal Metropolitano all’Olimpico, dalla Champions alla Serie A: 220 giorni dopo l’ultimo incrocio in terra spagnola, Mario Hermoso avrà modo di intrecciare il suo cammino nuovamente con l’Inter. E nei 1000 modi assurdi di infortunarsi all’interno di un campo di calcio, rientra di diritto senza dubbio anche la storia di Mario Hermoso, difensore spagnolo che ha raggiunto da svincolato la Capitale in estate, dopo cinque lunghi anni in maglia Atleti.
L’attuale calciatore giallorosso fu protagonista di un curioso episodio nella notte del 13 marzo quando l’Atletico Madrid di Simeone affrontò proprio l’Inter di Inzaghi: il rigore decisivo, sbagliato da Lautaro, spalancò ai “Colchoneros” la strada verso i quarti di finale. E quella corsa sfrenata per andare ad abbracciare Oblak costò cara a Hermoso: uno scatto fin troppo vibrante e qualche fibra ne risentì immediatamente.
Il comunicato dell’Atletico, poche ore dopo, chiarì del tutto la situazione: «Mario Hermoso ha riportato un infortunio muscolare alla coscia sinistra, la cosa è emersa dagli accertamenti ai quali è stato sottoposto presso l’ospedale Vithas. Il difensore inizierà le sessioni si fisioterapia e sarà sottoposto ad allenamenti specifici».
Un surreale contrattempo che escluse il difensore non solo dalle sfide di campionato contro Barcellona e Villarreal ,ma soprattutto dall’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Borussia Dortmund. Rientrò in quella di ritorno, che sancì l’eliminazione degli spagnoli dalla competizione.
A distanza di tempo da quel surreale infortunio, il presente è tutto a tinte giallorosse e la notte dell’Olimpico rappresenta un ostacolo importante sulla strada della risalita. Ma certe stagioni, partite con l’handicap, hanno bisogno anche di notti dove ribaltare i pronostici per portare in dote alla causa vittorie insperate. (…)
Il probabile spostamento di Angeliño sulla linea mediana garantirà poi una maglia da titolare a Hermoso. Non ancora del tutto convincente nelle apparizioni finora collezionate, serate così però regalano spesso stimoli extra: battere l’Inter non porterebbe solo punti preziosi ma anche una botta d’autostima importante, quella che più servirebbe al gruppo giallorosso dopo tante serate storte. Mario è pronto e parte col vantaggio di averli da poco affrontati. (…)
FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo