Si può discutere (e si continuerà a farlo) quali fossero le priorità di mercato o se sia in atto una rivoluzione tattica in corsa per non aver raggiunto alcuni obiettivi. Una cosa però è certa: l’ingaggio di Danso è di quelli che sposta gli equilibri. La Roma mette a segno un grande colpo: si aggiudica quello che soltanto un anno fa è stato considerato il miglior difensore della Ligue 1 e un elemento che per caratteristiche fisiche e tecniche mancava alla rosa.
Un centrale difensivo completo, veloce, sportivamente cattivo, fisicamente dominante, primo nella speciale classifica dei contrasti vinti, a suo agio con il pallone tra i piedi e nel difendere alto. Il costo complessivo dell’operazione (25 milioni) benché diluito con la formula del prestito con obbligo di riscatto è la fotografia della volontà della Roma di prenderlo. Per caratteristiche ad alcuni ricorda Rudiger (soprattutto nelle scivolate e nella sua capacità di immolarsi sulle conclusioni avversarie) ma forse l’accostamento che si addice di più all’austriaco è con Kim, l’ex Napoli.
Non è un caso infatti che Garcia nella passata stagione avesse indicato, invano, proprio Danso come sostituto del coreano. Buon per la Roma che ora si gode un difensore abile nella marcatura ma allo stesso tempo capace di trasformare l’anticipo sull’avversario in una conduzione palla al piede.
Il suo arrivo regala più opzioni a De Rossi. Non solo nelle rotazioni ma soprattutto nella possibilità di passare in alcuni casi alla difesa a tre. Se è vero che per un cambiamento stabile di modulo probabilmente mancherebbe un altro elemento oltre a Mancini, Ndicka e Smalling, Danso negli ultimi 4 anni con il club di appartenenza ha sempre giocato con questo assetto. Il Lens infatti sia nell’ultimo triennio con Haise che nell’attuale stagione con il belga Still ha oscillato tra il 3-4-2-1 e il 3-4-3.
Guarda caso lo stesso modulo impiegato da DDR nel secondo tempo contro l’Empoli. Non va dimenticato poi che Daniele è un discepolo di Spalletti e Lucio, nel suo ritorno a Roma, varò la difesa tre e mezzo con Rudiger spostato a destra. Ruolo che nella rosa attuale potrebbe fare Mancini e garantire così, in alcune partite dove serve maggiore equilibrio, più stabilità alla squadra.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina