Aumenti a due zeri del prezzo degli abbonamenti, redazione quasi dimezzata, opinionisti in fuga. Dazn ha un problema e, di riflesso, tutto il calcio italiano non ci fa una grande figura. Nel giorno in cui l’azienda presenta in pompa magna la nuova stagione, l’assemblea dei giornalisti denuncia un piano di 14 esuberi su 32 giornalisti. (…)
D’altra parte Dazn viene da anni difficili, dopo esser sbarcata in Italia nel 2018 come stampella di Sky (trasmetteva solo 3 partite), e aver fatto poi le scarpe alla pay-tv. Il triennio 2021-2024, il primo da protagonista, è stato un bagno di sangue: gli abbonamenti non sono decollati, Tim – partner e forse vero regista dell’operazione – si è tirata indietro, centinaia di milioni persi.
L’azienda a quel punto aveva due strade: ritirarsi, o rilanciare. Ha scelto la seconda, aggiudicandosi i diritti della Serie A addirittura fino al 2029, per 700 milioni a stagione. Ma stavolta i conti dovranno per forza tornare. Per raggiungere almeno il pareggio, da una parte l’Ott sta proseguendo nella politica di aumento dei prezzi (fino a 120 euro in più l’anno, e i tifosi ringraziano) insieme alla lotta alla pirateria.
Dall’altra però ha deciso di sfrondare la struttura interna, che probabilmente era stata sovradimensionata nella precedente gestione. (…) Una simile smobilitazione alimenta anche le voci di una crisi di Dazn, che aprirebbe scenari apocalittici per tutto il pallone italiano. Anche se l’acquisto dei diritti fino al 2029 (anche in Francia), conferma l’impegno. (…)
FONTE: Il Fatto Quotidiano