Qualche dubbio di formazione, molte certezze di mercato. Con la speranza di tornare da Torino con un risultato diverso da quelli colti contro Cagliari ed Empoli. Ma, soprattutto, con una prestazione convincente, che possa dare una sensazione diversa rispetto alle prime due partite di campionato. Daniele De Rossi stasera siederà per la prima volta all’Allianz Stadium da allenatore. E la sogna bella ed entusiasmante.
“Ma so che sarà difficile, Motta è un amico e sta dimostrando di essere un grande allenatore. Con un tocco magico: mette giocatori mai sentiti prima e fanno gol…”. E allora la speranza è che quel tocco stasera sia meno magico. De Rossi pensa di affidarsi al 3-5-2, sulla falsa riga di quanto successo nella ripresa con l’Empoli, quando la Roma ha trovato più equilibrio. Un 3-5-2 dove la linea difensiva può tornare facilmente a 4 con lo scivolamento a destra di Celik in posizione di terzino e la traslazione dei tre centrali verso sinistra.
“Noi costruiamo sempre a tre: a volte con un 3+2 o un 3+1, altre con un rombo. Ma non ci siamo inventati niente di speciale”. Già, ma forse qualcosa di speciale potrebbe inventarselo proprio stasera. Almeno a sinistra, dove per tutta la settimana è stato provato El Shaarawy, ma ieri ha preso forza la candidatura di Saelemaekers (che, tra l’altro, ha fatto anche un grande gol nella rifinitura). E davanti, nel caso venga confermato il 3-5-2, Dybala è invece favorito su Soulé, pure se il ballottaggio resta vivo fino alla fine.
A meno che alla fine De Rossi non decida di confermare il 4-3-2-1 e allora i due potrebbero anche giocare insieme dietro Dovbyk. A patto, però, di mettere subito dentro uno che “fa ciccia” come Manu Koné, tanto per usare le stesse parole di De Rossi. “Lui è un tipo di giocatore che ci mancava. Ha una fisicità importante, la capacità di uscire dalle situazioni delicate con qualità e strappo fisico, a differenza degli altri centrocampisti che abbiamo in rosa”.
Già, Koné, la ciliegina sulla torta di un mercato strano, ma alla fine anche ricco di scelte.
“Il bilancio è positivo, sono contento – dice De Rossi – Avrei voluto anche Danso, ma lì non è colpa di nessuno. Abbiamo fatto cose importanti, per creare una squadra più forte. Per me abbiamo fatto un mercato anche più importante dell’Inter, solo che loro avevano bisogno di inserire 2-3 pedine, non 8 come noi. Ma se la Roma continua a lavorare così presto potrà competere per lo scudetto. Sono soddisfatto: i patti sono stati rispettati. Adesso dobbiamo solo mettere mano al centrale…”.
Quindi le tante voci sui presunti litigi con Mancini, Cristante e la Ceo Souloukou.
“Di vero c’è solo quello con Cristante, che però è durato dieci secondi e non siamo mai venuti alle mani. Una normale cosa di campo, tanto che ci siamo abbracciati già il giorno dopo. Quelli con Mancini e Lina sono invece inventati”. Qualcosa di grande, invece, stasera dovrà inventarselo lui per uscire con il sorriso.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese