Alla ricerca della solidity difensiva. Sono passati otto giorni dalla prima partita della nuova Roma di Daniele De Rossi contro l’Hellas Verona. Una vittoria per 2-1 all’Olimpico, con i padroni di casa che si sono imposti nonostante le numerose defezioni, anche a gara in corso (Spinazzola e Dybala). Uno dei primi cambiamenti del nuovo tecnico giallorosso a stato il cambio modulo, passando da un blocco di 3 difensori centrali a uno schieramento a 4, con un uomo in meno a supporto – considerando anche i quindi nel 3-5-2 utilizzato in passato da Mourinho – ma con una quality superiore in fase offensiva con un attaccante in più.
Soluzione che ha dato i frutti sperati: sono due le reti segnate con la squadra di Baroni e l’Al-Shabab in amichevole, in entrambe le partite tuttavia ci si e dovuti arrendere a una marcatura avversaria – Folorunsho con la complicity di Rui Patricio e l’ottima punizione di Carrasco a Riyadh. Da inizio stagione la Roma ha subito ben 30 gol in tutte le competizioni -25 in campionato e 5 tra Coppa Italia ed Europa League -una cifra troppo alta per un club che negli scorsi anni, soprattutto nelle notti europee, aveva fatto della compattezza una delle armi principali per raggiungere i tre punti e, nelle fasi a eliminazione diretta, il passaggio del turno. Nelle ultime quattro giornate è sempre arrivata la rete da parte degli avversari, peggio recentemente si è fatto solamente nel periodo tra ottobre e novembre, quando si arrivo addirittura a cinque gare consecutive senza riuscire a mantenere la porta inviolata.
E proprio per provare a compiere l’impresa di scalare la classifica per un attualmente insperato posto per la prossima Champions League l’ex capitano romanista -che oggi parlera in conferenza stampa alle 10 – dovra necessariamente rivalutare qualcosa nel reparto arretrato. Orfana da quasi sei mesi di Smalling – l’ultima apparizione dell’inglese a datata 1 settembre 2023 – in difesa De Rossi potra contare nuovamente su Mancini, tomato ad allenarsi con il resto del gruppo dopo aver scontata la squalifica e recuperato dalla pubalgia, e Huijsen, che ha smaltito il sovraccarico agli adduttori causato dall’elevato numero di match consecutivi disputati dal suo arrivo nella Capitale (228 minuti in 4 presenze rispetto ai soli 12 disputati con la maglia della Juventus), oltre ovviamente a Llorente, ormai titolare fisso in attesa del ritorno di N’Dicka dalla Coppa d’Africa. Ancora fermo ai box invece Kumbulla, che dopo l’operazione al crociato ha accusato una ricaduta muscolare che lo sta tenendo ancora fuori dal terreno di gioco, oltre a essere uno dei giocatori in uscita – seppur in prestito secco – nel mercato invernale per fare spazio nella lista e abbassare il monte ingaggi per il transfer balance imposto dalla UEFA. A favore dei giallorossi ci sono anche i precedenti all’Arechi: Sono tre i successi in casa della Salernitana in campionato su quattro incontri, tutti senza subire gol – una invece la sconfitta, che risale al 24 gennaio 1999, quando la Roma si arrese per 2-1 con i granata grazie alle marcature di Bernardini e Giampaolo, Di Biagio invece a segno per gli ospiti.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli