Voleva dedicare due carriere alla Roma, ora potrà farlo. Daniele De Rossi, infatti, torna a Trigoria per 6 mesi. Non più da calciatore dove ha giocato e vinto per 18 anni diventando il secondo giocatore con più presenze nella storia. Ma da allenatore. Proprio il 16, come il suo numero di maglia.
Una carriera iniziata lo scorso anno alla Spal e ora deflagrata col ritorno nella sua squadra del cuore nel pieno del dopo Mourinho. «È un’emozione incredibile – le prime parole di Capitan Futuro – Da parte mia non conosco altra strada se non quella dell’applicazione, del sacrificio quotidiano e della necessità di dare tutto quello che ho dentro. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati».
Per l’occasione hanno scritto anche i Friedkin: «Sarà una guida per i calciatori, bentornato a casa». Daniele è stato contattato subito dopo il derby e accettato l’incarico con entusiasmo nonostante il dispiacere per il destino di Mou in realtà già segnato dopo Genoa-Roma quando ci fu un tentativo (andato a vuoto) con Conte. Ieri ha atteso insieme alla moglie Sara Felberbaum nella sua casa di Corso Vittorio la chiamata da Trigoria. Poi, accolto tra gli applausi, ha varcato i cancelli di Trigoria quasi sei anni dopo il suo struggente addio alla Roma che portò una forte contestazione nei confronti di Pallotta.
Alle 17 in punto ha diretto il suo primo allenamento in tuta e smanicato. Prima ha parlato alla squadra, insieme ai Friedkin. “Ora niente alibi”, il concetto degli americani. Resterà sei mesi con un contratto che non prevede rinnovi automatici ma con la promessa di riparlarsi a giugno. E un bonus in caso di qualificazione in Champions. Nel suo staff non ci sarà l’ex laziale Pinzi (decisione condivisa), ma Guillermo Giacomazzi (ex Lecce) e Gianni Brignardello. Inizialmente non dovrebbe cambiare modulo (anche alla Spal ha giocato con la difesa a 3) ma il suo progetto di calcio si avvicina molto a quello di Spalletti.
Un primo tassello di una rivoluzione che coinvolgerà anche altri comparti. La decisione di ieri, infatti, ha colto di sorpresa la Soulokou irritata e contraria al modus operandi dei Friedkin. La ceo potrebbe dimettersi in queste ore. A breve, inoltre, sarà annunciato anche il nuovo ds con il tedesco Vivell in pole su indicazione del solito Gould. Incontrato anche Mitchell (ex Tottenham). Nomi stranieri, nuove sorprese che non convincono la piazza.
FONTE: Leggo – F. Balzani