A cinque anni dall’ultima volta, Daniele De Rossi tornerà a respirare l’atmosfera delle grandi notte europee all’Olimpico. Ad accompagnarlo nella prima gara internazionale da allenatore saranno i 67mila tifosi pronti ad infiammare l’impianto del Foro Italico nella speranza di spingere la Roma agli ottavi di Europa League, battendo il Feyenoord dopo l’1-1 di Rotterdam.
Durante la conferenza stampa a Trigoria DDR ha voluto toccare i tasti giusti per caricare l’ambiente: “È una partita decisiva, sentiamo quel brivido in più da gara che determina il nostro destino. Da giocatore ne ho fatte tante, da allenatore meno, ma la preparo come ogni gara di campionato, che ovviamente voglio vincere. Che sfida mi aspetto? Dopo il pareggio potrebbe essere simile alla partita d’andata, soprattutto inizialmente“.
Parole che precedono il commento sul record di presenze sugli spalti: “La cosa non ci lascia indifferenti. Nei primi giorni qui c’erano un po’ di malumori e divisioni, volevamo riportare tutti allo stadio e più di così pare non entrino. È una grande responsabilità“.
Quindi una considerazione sull’entusiasmo riportato a Trigoria: “Tutto quello che abbiamo proposto è stato sposato dai giocatori, sono ragazzi in gamba. L’altro segreto è costruirsi uno staff di brave persone, che vengono seguite per quello che ti portano e dimostrano umanamente“.
Nessuna anticipazione invece in chiave formazione: “Sceglierò chi penso mi farà vincere la partita. Punterò sugli uomini che immagino possano essere utili a portare a casa il risultato“. Difficile l’inserimento dal via di Smalling e Ndicka.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – E. Zotti