Sono state 72 ore durissime. La Roma ha salutato l’Europa League e ora anche la speranza di raggiungere il quinto posto. La stagione è franata all’improvviso. Daniele De Rossi parla a voce bassa, ha lo sguardo spento dalla delusione dopo la prima sconfitta in trasferta del suo campionato.
La sua disamina è molto onesta: “Evidentemente non meritiamo di finire il campionato davanti all’Atalanta, che sta facendo una stagione fantastica e corre al doppio della velocità di tutti, non solo della Roma. Il tour de force che abbiamo affrontato avrebbe massacrato chiunque. In questo momento non siamo in condizione. Ora però dobbiamo difendere il sesto posto“. Lo smacco sarebbe il sorpasso della Lazio: “Questo gruppo merita di concludere bene il campionato. E’ il nostro lavoro. E poi arrivando sesti non si sa mai cosa possa succedere per la Champions, a prescindere dalla Lazio. Dobbiamo recuperare le energie e prepararci per il Genoa“.
Dal 2019 la Roma non si dimostra, classifica alla mano, pronta per la Champions. Come intervenire? “Io credo che la nostra rosa sia molto forte. Andrà completata con giocatori che hanno determinate caratteristiche. Penso che l’Atalanta possa essere un modello al quale ispirarsi, perché è arrivata a questo punto dopo un progetto lungo affidato all’allenatore. Per noi, che abbiamo una proprietà ricca, il processo potrebbe anche essere più breve. Ci saranno degli innesti sul mercato, una piccola ricostruzione“.
La squadra era stremata? “A Lecce avevo fatto un turnover molto ampio e non è andata bene lo stesso. Non ho la controprova ma i primi venti minuti del secondo tempo, con due sostituzioni, non hanno cambiato il corso della partita. E’ stato il rigore, un po’ casuale, a illuderci di poter tornare in partita. Non è giusto cercare scuse: le squadre migliori giocano ogni tre giorni, recuperano e vincono. Per noi invece sono state un ostacolo. Evidentemente oggi non siamo all’altezza di certi avversari“.
На incrociato Gasperini dopo le polemiche dei giorni scorsi sul caso NDicka: “Ci siamo salutati, mi ha detto prima della partita che avrebbe voluto parlarmi ma poi non ce n’è stata occasione. Magari voleva farmi i complimenti, non certo per questa partita“. La risata amara che taglia la ten- sione chiude una serata che gli ha aperto gli occhi.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida