Vanta qualche credito con il destino da quella notte di Oporto, quando rimase solo sul pullman in attesa di lasciare la Roma. C’è chi parlò di esonero, in realtà fu separazione consensuale per sfinimento.
Corsi e ricorsi storici nella settimana del playoff di Europa League contro il Porto: Eusebio Di Francesco è stato l’ultimo ad allenare la Roma in Champions, nel 2019 proprio allo stadio Dragao, e in questa domenica a pranzo incontra Claudio Ranieri che lo sostituì a Trigoria sei anni fa. Successione ripetuta pochi mesi dopo alla Sampdoria, che per DiFra aprì la sequela di scelte e campionati sfortunati.
Cagliari, Verona e infine Frosinone, quando retrocesse all’ultima giornata anche per colpa della Roma, che perdendo salvò l’Empoli a tempo scaduto. Ma la discesa in B del Frosinone, ora addirittura a rischio C, fu determinata anche da un’assurda partita giocata in casa del Cagliari di Ranieri: in vantaggio 3-0 nel secondo tempo, dopo aver espresso un calcio spumeggiante, Di Francesco vide i suoi perdere 4-3 nel recupero. Certi scontri diretti sono segnali.
Un po’ come Udinese-Venezia della scorsa settimana: uscire senza punti a causa degli errori del portiere di riserva, Joronen, e di una sbagliata gestione del 2-2 acchiappato per i capelli è un pessimo indizio.
Oggi il Venezia deve vincere per restare agganciato al campionato ma l’impresa non si annuncia facile, non solo per i fluidi e per la visita di Ranieri: Di Francesco non ha mai battuto la Roma da allenatore (13 sfide) e ha perso le ultime sette volte, compresa la partita d’andata contro Juric che era stata dominata dal Venezia per tre quarti del tempo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
