Ormai è ufficiale, Inter e Roma sono salite sull’ottovolante. Otto, infatti, sono i punti in più che le due squadre le squadre hanno rispetto allo scorso campionato. In attesa del posticipo di stasera, solo il Cagliari di Nainggolan (ex di entrambe) ha fatto meglio. La squadra di Fonseca, però, si è iscritta alla corsa ai progressi in modo più sotterraneo rispetto all’esuberanza in puro stile Conte di quella nerazzurra.
E così si scopre che l’allenatore portoghese, pur amante del controllo del gioco, vince a Verona col possesso palla più basso fatto registrare in campionato (42,2%). Non basta. Se a settembre veniva etichettato come un “nuovo Zeman” – con tutto ciò che questa definizione può comportare nell’immaginario collettivo – adesso si scopre che da inizio ottobre la Roma è la squadra che ha subito meno gol in campionato, segno di una solidità di programma che a molti osservatori prima sfuggiva.
“Se si sente protetta in retroguardia, la squadra gioca meglio anche in attacco”, ha commentato con acume lo stesso Fonseca. E così, oltre ai punti in più, tra i progressi giallorossi si annoverano 3 reti in meno subite e 2 in più fatte rispetto allo scorso anno.
FANTASIA AL POTERE — In fase realizzativa, d’altronde, si scopre che – se Zaniolo è ai box per squalifica – tornano a essere decisivi i redivivi Mkhitaryan e Perotti, in attesa che Pastore smaltisca i problemi al bacino che lo hanno tenuto fuori. Insomma, anche in attacco – disponendo di tanta fantasia – fare progressi non è più un problema, soprattutto da quando Fonseca ha scoperto un formidabile innesco in Lorenzo Pellegrini, giunto all’ottavo assist stagionale.
Davanti a lui, in un curioso derby tutto capitolino, infatti, c’è solo Luis Alberto della Lazio. E con tanta grazia in fatto di rifinitura, come sorprendersi che i marcatori giallorossi stagionali siano già 13? E non si tratta di un caso, visto che 12 sono i gol in campionato venuti da palla inattiva (più 4 in Europa League), che testimoniano il grande lavoro sul campo portato avanti dallo staff tecnico. Quanto basta per sfidare l’Inter senza dover abbassare gli occhi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini