Piccoli segnali di risveglio si sono visti nell’ultima partita prima della sosta, la trasferta contro la Fiorentina. Ora però ad Artem Dovbyk serve ben altro: una scossa d’adrenalina pura per accendere davvero la sua seconda stagione in giallorosso e dare una svolta decisiva alla carriera. A ventotto anni, ventinove a giugno, l’attaccante ucraino sa di giocarsi molto con questa occasione alla Roma. (…)
La fortuna non c’entra. Conta piuttosto il lavoro, la concentrazione, la forza di volontà e naturalmente la qualità. Quella che aveva mostrato al Girona, insieme al fiuto del gol. È su queste basi che Gasperini sta provando a ricostruirlo, cercando di riaccendere in lui l’istinto letale da centravanti e quella cattiveria indispensabile per vincere i duelli con le difese avversarie. La Roma ha bisogno della “Bestia”, o di “The Machine”, come lo avevano ribattezzato in Spagna. (…)
È qui che nasce il vero nodo: l’assenza di gol nelle grandi sfide. Dovbyk ha disputato 52 partite con la Roma, segnando 18 reti, ma nessuna nelle tredici sfide di campionato contro le big. A queste si aggiungono le quattro gare di Europa League contro Porto e Athletic Bilbao, terminate senza marcature. Diciassette big match in totale, senza quel timbro che ci si aspetta da un attaccante titolare. (…)
Prima della sosta, Gasperini ha lavorato intensamente su di lui. L’obiettivo: sbloccarlo e farlo sentire più dentro al progetto romanista. Lo stesso tecnico lo ha spiegato in un’intervista rilasciata a questo giornale: «Recupero assolutamente Dovbyk, mi dispiace che sia partito per la nazionale. Lo vedo in crescita, soprattutto fisica: è la cosa più importante, perché lui è un giocatore di forza, sia per struttura che per caratteristiche tecniche.
Per rendere al meglio deve stare bene. Vorrei portarlo a una condizione ottimale e alla convinzione di riuscire a far valere i suoi mezzi. A Firenze ha fatto bene. Bisogna trasmettergli fiducia e senso di appartenenza, deve sapere che la squadra è con lui». Domenica contro l’Inter, Dovbyk avrà la grande occasione per sfatare il tabù e riaccendere l’amore della tifoseria, quella che lo accolse con entusiasmo al suo arrivo a Ciampino, (…).
Il percorso di rilancio parte da Trigoria. Lo staff di Gasperini sta puntando molto sull’aspetto atletico per restituirgli brillantezza e rapidità nei movimenti. L’obiettivo è renderlo un centravanti più dinamico: capace non solo di tenere palla e lottare fisicamente, ma anche di muoversi con agilità nello stretto. Parallelamente, l’allenatore sta lavorando anche sul piano tattico, per garantirgli un maggior supporto.
Gli esterni sono coinvolti nel tentativo di aumentare il numero di palloni giocabili in area, come già visto contro il Verona (…) e contro la Fiorentina (…). Il lavoro fisico, tattico e mentale procede di pari passo. Ma per completare il percorso serve un episodio, un segnale concreto. Un gol contro l’Inter, forse, sarebbe la scintilla perfetta per far ripartire davvero “The Machine”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











