La cura del mal di gol romanista ha effetti collaterali in difesa. Il battesimo con la rete di Artem Dovbyk non basta per conquistare Marassi e la prima vittoria in campionato, chimera inafferrabile della nuova Roma di Daniele De Rossi, soffocata dai soli tre punti in quattro partite.
All’ultimo istante di recupero disponibile l’ex Juventus Koni De Winter stacca il biglietto last minute per regalare al suo Genoa il pareggio, proprio quando i giallorossi avevano ormai impacchettato le valigie per il rientro a Trigoria, sicuri di aver ingabbiato il bottino della trasferta ligure. (…)
Partita col 3-5-2, la Roma paga l’uscita anticipa del belga prima e di El Shaarawy poco dopo, restando orfana dei suoi sprinter sulle fasce, autostrade per le razzie genoane fino al pareggi. Disorientata, spaccata e impaurita, la Roma indietreggia e si trincera senza seguire le indicazioni del suo mister: “Abbiamo smesso di correre, ci siamo abbassati di 20 metri. Io non avevo chiesto questo” (…)
“La Roma deve lottare per la Champions. L’obiettivo resta quello, ma da lì a diventare un fallimento se non ci arrivi, è un altro discorso. Ci sono tante squadre che possono arrivare davanti e dietro a noi”. Parola di De Rossi, quasi a mettere le mani avanti, nonostante la rivoluzione estiva sul mercato, costata 110 milioni di euro, e il salvataggio del matrimonio con Dybala. Nel frattempo, la Roma non calcia il pallone con le stelle da cinque anni e l’ultimo a metterlo in rete, guarda caso, era stato proprio lui, Daniele.
FONTE: La Repubblica