La curiosità di vederlo il secondo anno in giallorosso c’è, anche perché lui stesso ha paragonato il suo inizio di avventura con la nuova maglia a quello del diesel Edin Dzeko, partito male il primo anno per poi accelerare e sprintare come la Ferrari degli anni d’oro. Ecco, Artem Dovbyk fin qui si è dimostrato la Rossa attuale, quella capace di fare chiaramente punti contro le piccole ma di non poter competere invece con le dirette pretendenti al mondiale piloti. Il centravanti è così, segna contro le squadre di medio e basso livello ma poi fa cilecca contro le big lasciando la Roma a vincere di corto muso grazie al lavoro di squadra piuttosto che a un bomber che invece agguanta un pallone a tempo e lo butta in rete. (…)
«Molto presto un nuovo allenatore prenderà il posto di Ranieri: rimarrò alla Roma se mi farà capire chiaramente che ha bisogno di me e che sarò un giocatore importante per la squadra. Sicuramente ho un contratto importante con questo club e qui mi piace tutto, dallo stadio ai tifosi fino al sostegno che mi danno i compagni». (…)
«Ma se il nuovo allenatore dirà che avrà bisogno di un altro centravanti, allora mi dovrò cercare una nuova squadra. Tutto dipenderà quindi dal futuro tecnico». (…)
Non sarà uno scontro diretto contro il Torino, ma di certo sarà una partita fondamentale da vincere per alimentare fino all’ultimo il sogno Champions ma soprattutto per conquistare l’Europa League. E allora Dovbyk vuole esserci per provare a mettere il suo timbro nella ripresa: «L’infortunio non è grave, la Roma vuole recuperarmi per la panchina». Ranieri contro i granata si affiderà a Shomurodov dal primo minuto, poi valuterà se impiegare Artem nella ripresa. Del resto, sono queste le sue partite.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











