Quello di Dovbyk è sicuramente il colpo dell’estate della Roma. Mai infatti i capitolini avevano acquistato un capocannoniere di uno dei 5 migliori campionati europei. E con i suoi 24 gol in Liga, che oltre a garantirgli il Trofeo Pichichi, ha permesso al Girona di qualificarsi per la prossima Champions League, il centravanti ucraino ha alzato l’asticella dell’attacco della Roma.
Il classe 1997 aveva disputato solamente un allenamento a Trigoria prima di essere subito buttato nella mischia nell’amichevole con l’Olympiacos a Rieti, dove è subentrato nel secondo tempo, dialogando per la prima volta con i suoi nuovi compagni, e, in particolare, con Dybala. Ora, dopo aver risolto i problemi con il visto, ha potuto raggiungere il resto della squadra nel ritiro al St. George’s Park, mettendosi così a disposizione di De Rossi.
Il tecnico, nonostante stia cercando di variare il più possibile le sedute tecnico-tattiche, ha voluto fare un’eccezione per Dovbyk, riproponendo le esercitazioni offensive per far entrare il prima possibile l’ucraino negli schemi offensivi, soprattutto in vista dell’amichevole di domani contro l’Everton (calcio d’inizio alle ore 18 italiane, diretta streaming su DAZN), dove sarà titolare.
Se infatti la partita di Rieti è stata una passerella, quello con i Toffies sarà il primo vero test per l’ex Girona, che dopo alcuni allenamenti guiderà le avanzate di una Roma che comincia a prendere forma (al netto di ulteriori acquisti che potrebbero andare a rinforzare la rosa, in particolare a destra, dove serve un terzino alternativo a Celik, e in alto a sinistra).
Non sarà importante il modulo – De Rossi ha affermato che questa squadra dovrà essere in grado di passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1 senza difficoltà – quanto la capacità degli interpreti di andare ad occupare gli spazi, come tanto bene hanno fatto Dybala e Soulé nella seconda frazione di gioco con il Barnsley. Nel frattempo al St. Geor-ge’s Park, in particolare nel campo dedicato a Sir Bobby Charlton, si continua a lavorare con delle doppie sedute. Il gruppo si è diviso tra campo (tra i quali era presente il centravanti ucraino) e palestra.
Replica di esercizi con il pallone nel pomeriggio: Darboe, assente nella sessione precedente, si è unito ai compagni, mentre l’unico a svolgere lavoro differenziato, rispetto agli altri è stato Paredes, ultimo del gruppo ad arrivare dopo la vittoria della Copa America con la sua Argentina. Ha lasciato invece il ritiro Lina Souloukou: la CEO, partita per l’Inghilterra al seguito della squadra insieme a De Rossi e Ghisolfi, ha fatto ritorno a Roma ieri mattina.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli