Manca davvero poco al via libera da parte del Girona al trasferimento in giallorosso di Artem Dovbyk. La fumata bianca può arrivare già oggi, dopo che ieri le due società sono rimaste in contatto per limare i dettagli di un’intesa di massima già raggiunta nei giorni scorsi, soprattutto grazie al lavoro dell’agente del calciatore, Alex Lundovsky.
Tanta è la voglia di chiudere in fretta l’operazione che la Roma ha pareggiato l’offerta dell’Atletico Madrid, già accettata dal Girona: 32 milioni di parte fissa, 6 di bonus e una percentuale sulla futura rivendita. In pratica il costo della clausola (40 milioni) ma con modalità di pagamento più comode da parte della società giallorossa, che si appresta a chiudere il mese di luglio con una spesa complessiva sul mercato di circa 100 milioni.
Ai soldi che i Friedkin spenderanno per Dovbyk, infatti, bisogna aggiungere quelli già spesi per Le Fée (23 milioni), Soulé (26+4), Dahl (4 più bonus), Angeliño (5) e Sangaré (1.5). Uno sforzo enorme, che sta entusiasmando la piazza: i 400 tifosi che domenica sera erano a Fiumicino ad accogliere Soulé sono la dimostrazione di come si sia passati da un clima di scetticismo ad uno di grande fiducia.
Il ds Florent Ghisolfi è stato accolto al Terminal 1 come un eroe: per lui cori, applausi e pacche d’incoraggiamento. Ma come è stato possibile che la società giallorossa, che un anno fa di questi tempi era alle prese coi paletti del Fair Play Finanziario, oggi possa sbilanciarsi così tanto? Innanzitutto per il miglioramento dei conti dovuto alla crescita dei ricavi, ma soprattutto per l’abbattimento dei costi, con il monte ingaggi che lo scorso anno aveva un peso enorme.
Rispetto a 12 mesi fa, riporta il sito specializzato AsRomaData, al momento il risparmio sul peso a bilancio della rosa (composto dal monte ingaggi e dall’ammortamento del cartellino) è di circa 70 milioni: una parte (19,3 milioni) per le scadenze di Spinazzola e Rui Patricio, una più sostanziosa (37,2) non rinnovando i prestiti di Azmoun, Huijsen, Kristensen, Llorente, Lukaku e Sanches. Le cessioni di Aouar e Belotti, hanno generato un risparmio di 9,6 milioni di ingaggi e plusvalenze per circa 16 milioni.
Infine 4,5 milioni arrivano dalla differenza tra i contratti di Mourinho e De Rossi. I nuovi acquisti “pesano” complessivamente per 30 milioni, cioè meno della metà di quanto risparmiato, e se saranno confermate le cifre di Dovbyk, il costo a bilancio dell’ucraino sarà di 13.6 milioni, cioè meno di Tammy Abraham.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini