Dybala si gode le vacanze, prepara il matrimonio in programma a fine luglio con la sua dolce metà, e aspetta la Roma. Perché da quando è arrivato il nuovo responsabile dell’area sportiva non ci sono state novità riguardo al suo futuro, né sono arrivate telefonate a lui o ai suoi agenti dal Fulvio Bernardini. E Paulo, da leader del gruppo, da senatore di una squadra che vivrà diversi cambiamenti, vorrebbe capire quali saranno le linee guida del club per la prossima stagione. E se questo nuovo progetto lo coinvolgerà da protagonista come si aspetta lui, e sicuramente anche De Rossi.
Dybala aspetta e oltre alla Roma non pensa ad altro che a riposarsi. Per questo motivo le indiscrezioni di mercato adesso non lo toccano, non lo coinvolgono né lo disorientano: l’Inter non li ha mai contattati in questa stagione, Marotta – che chiaramente è legato al ragazzo dai tempi della Juventus – in questo momento sta guardando altrove e non è orientato a prendere in considerazione l’argentino per l’attacco, seppur continui a stimarlo enormemente per la sua fantasia e la sua qualità.
Gli ultimi contatti risalgono alla scorsa estate, quando il dirigente nerazzurro si era informato riguardo la clausola per liberarsi dalla Roma. L’accordo redatto da Tiago Pinto due stagioni fa con Antun, Novel e De Vecchi prevede appunto una clausola rescissoria da 12 milioni che potrà essere esercitata nel mese di luglio.
Sia da una squadra estera, sia da una italiana. Ma con alcune importanti differenze. Se un club straniero si accorda con l’argentino e decide di liberarlo, a quel punto sarà il giocatore a decidere di andare via e, quindi, far esercitare la clausola da inviare (in forma scritta) alla Roma. Arrivederci e grazie.
Ma se invece è un club italiano a voler esercitare la via d’uscita del numero 21, sarà proprio la Roma a decidere se accettare oppure no la sua partenza. Per questo sarebbe disposto ad andare anche incontro alla società rinnovando il contratto e spalmando lo stipendio su più anni (magari tre) per ammortizzare la spesa.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi