È stata una nottata strana per Paulo Dybala, la mossa non troppo a sorpresa di Gasperini in avvio di Roma-Inter. Alla vigilia l’allenatore aveva detto: “Le soluzioni che abbiamo sono conosciute. Dybala ha avuto due buone settimane, gli sono servite molto…”. Parole che poi hanno trovato riscontro al fischio d’inizio, con la doppia esclusione di Ferguson e Dovbyk. Da falso nove l’argentino non ha funzionato, ma poi si è acceso quando ha avuto più libertà, dopo l’ingresso dell’ucraino.
Il dato è netto: tutte le azioni pericolose dei giallorossi sono passate dai suoi piedi. Traduzione: la Joya è al centro del progetto di Gasperini. Come prima e più di prima. E la sconfitta contro l’Inter non cambia questa percezione. Dybala è tornato. Conta questo. (…)
Nel primo tempo Paulo si è mosso tantissimo. Ha cercato spazio senza trovarlo, chiuso dalla morsa della difesa dell’Inter. Stava bene, voleva incidere, ma sembrava imbrigliato in compiti tattici per far salire la squadra. Qualcosa lì davanti non ha funzionato, neanche il feeling con Soulé è andato come doveva andare. Certo, non dare punti di riferimento ad Acerbi e soci non è stata una mossa sbagliata, (…).
Nel secondo tempo, quando Gasperini ha messo un attaccante di peso come Dovbyk, Dybala ha arretrato il raggio d’azione e la musica è cambiata da così a così. La grande occasione gli è capitata sul suo sinistro magico (grande assist di Koné), ma Sommer si è salvato in angolo con i guantoni. A un certo punto sembrava una sfida nella sfida quella tra l’argentino e il portiere svizzero. (…)
Altra palla inattiva, altra parabola targata Dybala: ha calciato lui l’angolo che ha trovato la sponda di Soulé e poi il colpo di testa sballato di Dovbyk a porta vuota. Ancora. Il numero 21 ha messo lo zampino nell’occasione di Celik, smorzata da Acerbi in extremis. Quattro chance ravvicinate, quattro azioni con impresso il marchio dell’argentino, però non sono bastate per mettere a posto una partita stregata, che l’Inter ha vinto disinnescando un potenziale fuorigioco.
Dybala è stato sostituito nel finale, al minuto 74. Aveva esaurito la benzina nel serbatoio. Non era felice per il risultato. Quando Bailey ha preso il suo posto, si è accomodato in panchina e ha fatto il tifo per i compagni, vivendo la partita da un’altra prospettiva. Non giocava così tanto da troppo tempo, probabilmente non aveva un’intera partita nelle gambe. Dopo il triplice fischio ha salutato il pubblico della Curva Sud, un po’ rabbuiato per la sconfitta. Le occasioni per rifarsi non mancheranno. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia











