Subito, durante il primo allenamento durato un’ora e mezza, De Rossi ha parlato alla squadra con poche ma chiare parole: “D’ora in poi dovrete dare qualcosa in più — ha detto alla squadra —, chi non ci riuscirà resterà fuori”. Il tempo s’incaricherà di chiarire i dubbi, ma intanto De Rossi metterà in campo sabato col Verona una squadra elettrica, votata all’attacco, figlia del suo credo calcistico.
Daniele si è messo sullo stesso livello dei giocatori, rifiutando però in partenza gli alibi. Gli “yes man”, del resto, non fanno per lui: lascia liberi i suoi ragazzi di gestire la propria vita, purché si presentino puntuali al campo e siano pronti ad andarsene per ultimi.
Il 3-5-2 mourinhano rappresenta per DDR proprio un ottimo punto di partenza, considerando che il nuovo tecnico predilige i moduli 3-4-1-2 e 3-4-2-1. E, senza i punti di riferimento Mancini e Cristante squalificati, anche sabato la Roma ruoterà attorno al genio di Dybala: dietro due punte, Lukaku e Belotti, oppure affiancato sulla trequarti da Pellegrini.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. D’Urso