Quel silenzio un po’ così. Che non fa rumore, ma neanche piacere. Come fosse tutto scontato. E sulla carta tra Paulo Dybala e la Roma non c’è tanto da dire. Il contratto è in scadenza nel 2025 e l’ingaggio per la prossima stagione è da top player: 7,5 milioni più bonus. In più c’è una clausola rescissoria da 12 milioni che fissa il prezzo (per i club stranieri) del suo cartellino.
Chi vuole, può prenderlo. La Roma non ha fretta di sedersi al tavolo delle trattative per discutere un eventuale rinnovo. E allo stesso tempo non si strapperebbe i capelli se arrivasse un’offerta per l’argentino. Quindi che fare? Niente. Pensare ad altro e ad altri. Come Chiesa, per il quale il tempo di sedersi, parlare e telefonare c’è stato. E ci sarà ancora.
Dybala tutto questo lo ha capito e aspetta una chiamata della società. Contatti tra Ghisolfi e l’argentino ancora non ce ne sono stati e questo non ha fatto altro che acuire quel senso di fastidio rispetto ai silenzi. Da parte della Joya non c’è la volontà di puntare i piedi. Perché a Roma sta bene, prende tanti soldi ed è amato. Ma l’ambizione è di concorrere per obiettivi più alti.
FONTE: La Repubblica – M. Juric