Uno incanta, l’altro inquieta. Da una parte c’è Dybala che dà respiro alla Roma di Mourinho, dall’altra Zaniolo che fatica a trovare un equilibro. A Paulo riesce tutto, a Nicolò nulla o quasi. Uno tira la punizione, guadagna il rigore e lo segna, l’altro colpisce una traversa (su sospetta posizione di fuorigioco) e si fa espellere a un minuto dalla fine. Come? Con un fallo gratuito, rifilando un pugno e un calcio ad un avversario pensando di non essere visto.
Dybala invece vuole comunicare felicità, gioia e serenità. Sta attraversando un momento d’oro (è andato in gol in quattro gare consecutive, non succedeva da luglio 2020), si sta prendendo le rivincite contro chi lo ha scaricato. Ma non può fare tutto Paulo lì davanti, è arrivato a quota sei gol e due assist in stagione, è stato determinante a San Siro assieme a Smalling e si è caricato sulle spalle tutto il peso del reparto offensivo. Zaniolo è ancora a quota zero reti, Abraham a due e Pellegrini, Belotti e Shomurodov a una, tutte segnate in Europa League.
FONTE: Il Messaggero