Ci sono 14 centimetri e quasi 20 chili di differenza. Se Lukaku vuole, si carica Dybala sulle spalle e da metà campo lo porta fin dentro l’area di rigore. Un tempo una coppia di tale maniera era considerata il massimo per ogni squadra, poi sono cambiati i sistemi e non tutti giocano con una prima punta e una seconda punta, soprattutto sono rimaste poche le coppie che mischiano talenti differenti.
Una delle prime, e delle migliori, “piccolo e grande”, “tecnica e potenza” , è stata quella della Juventus degli anni 50, Sivori–Charles, i centimetri di differenza erano 25 e i chili 30 a favore del gallese. Legarono come pochi, furono capaci di stagioni straordinarie, fra il ’57 e il 61 vinsero tre scudetti, compreso quello della prima stella, due edizioni della Coppa Italia e per due volte (prima Charles, poi Sivori) diventarono capocannonieri della Serie A.
Molti anni dopo, un topino argentino di 172 centimetri e un corazziere italiano di 183 portarono lo scudetto all’Inter. Stagione 88-89, Ramon Diaz (aveva un sinistro benedetto dal dio del calcio) segnò 12 gol, Aldo Serena 10 di più e vinse pure la classifica dei cannonieri. Ma non è detto che sia il gigante a godere sempre dei benefici del piccolo. A Bologna, stagione 97-98, accadde l’esatto contrario con Roberto Baggio (22 gol) e Kennet Andersson.
In quel caso, però, prima della statura e dei muscoli bisogna riconoscere la differenza della qualità, Baggio era Baggio, Andersson era invece un buon centravanti che spizzava la palla di testa e faceva volare Roby verso la porta avversaria. Magari accadrà lo stesso anche fra Dybala (che però non è Baggio) e Lukaku (che però, in senso contrario, non è Andersson).
Sul fronte laziale si possono ricordare Beppe Signori e Gigi Casiraghi insieme per quattro anni, dal ’93 al 97, e alla prima stagione in coppia Signori vinse la classifica dei cannonieri, mentre nel 95-96 Casiraghi stabili il suo record personale di gol (14). Non segnarono tantissimo Del Piero e Vieri (11 centimetri e 12 chili in più per Bobo), appena 16 gol in due ma spinsero la Juventus alla conquista dello scudetto 96-97.
Quasi smisurata la differenza fra Aguilera e Skuhrawy, un’anguilla e un colosso, con 31 centimetri e 29 chili in più per il ceco, erano la forza del Genoa che Bagnoli portò in Coppa Uefa nel 91 con i 15 gol di Aguilera e i 15 di Skuhravy. Quando vedranno uno accanto all’altro Lukaku e Dybala, ai romanisti tornerà in mente Salah-Dzeko, campionato 2016-17, con Edin capocannoniere della Serie A Caratteristiche tecniche diverse, ma fisicamente la coppia di oggi li ricorda.
FONTE: Il Corriere dello Sport – A. Polverosi
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