La prima stagione italiana di Tammy Abraham è stata bella, al limite della meraviglia. Non facile per un ragazzo inglese di 24 anni calarsi in un calcio complicato come il nostro, in una piazza esigente. Mourinho gli ha caricato subito la Roma sulle spalle e, di fatto, non l’ha mai tolto. Diciassette gol sono tanti, ma meritano luce anche i 4 assist e le 38 occasioni create: tra i centravanti nessuno ha queste cifre al servizio della squadra. Tammy è stato il gol della Roma: per due mesi non ha segnato e Mou non ha vinto 5 partite.
Lo sarà anche nel campionato che va a cominciare. Belotti o non Belotti, il gol resta lui. Dovrà essere bravo a convivere con il culto di Dybala e a trovare l’intesa, anche se la Joya scaricherà la palla più lentamente di Mkhitaryan, che gli regalava spazi aperti. La qualità di Pellegrini e di Dybala a sostegno, in un triangolo di velluto, e la corsa profonda di Spinazzola sono manna per il centravanti. E’ l’ora di dare corpo ai sogni dell’estate e servono gol dal 3 punti.
FONTE: La Gazzetta dello Sport